Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo "universo", una parte limitata nel tempo e nello spazio. Sperimenta sé stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una sorte di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all'affetto per le poche persone che ci sono più vicine. Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza.
Non è un errore, dice semplicemente di allargare il nostro cuore, non limitandolo solo a chi ci sta vicino, ma allargandolo a tutto e tutti, questo comprende anche le persone che ci sono vicine, non è una sostituzione ma un espansione oltre i confini che abbiamo...allargare gli orizzonti non implica dimenticarsi di ciò che ci è vicino.
Einstein in questo passaggio compie un errore madornale, dice di sostituire l'affetto individuale a una sorta di mistica adorazione del tutto, mentre le due cose sono ben separate.
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