Questo non è un saggio, un capitolo di un romanzo, né un thriller, tantomeno una fiaba e lungi da me voler essere un narratore; questo è un mio pianto di ieri davanti ai pixel del televisore, solo la voglia di descrivere perché ho pianto, esternazione che vivo molto raramente. Stavo stancamente guardando un documentario sulla vita degli orsi bianchi e ad un certo punto han fatto vedere "mamma orsa" che guardava il suo cucciolo con gli occhi lucidi, lo accarezzava, se lo portava in grembo cercando di proteggerlo... lo ha tenuto così per due giorni, due giorni ininterrotti di carezze... il cucciolo era morto. Questa scena mi ha innescato il rubinetto del pianto e sensazioni inspiegabili nello stomaco e avevo voglia di scriverlo, tutto qui. Forse sono un po' esaurito, ma è un bell'esaurimento.
OK,nessun riferimento alla Barilla :))
Sicuro che continuerò a commuovermi come a scrivere..
Visto che l'esaurimento supportato da qualche attacchino di panico mi tiene compagnia dall'85 :)
Smack a todo.
non mi parlate degli spot Barilla...non li posso vedere...fossero interpretati da creature aliene si potrebbe anche credere che la loro vita sia così perfetta...caro Beppe io commuovo davanti ad un uomo che sa piangere anche se per un orsetto...però adesso non piangere eh :-)))
Chi si commuove ed esterna la propria commozione è sempre da stimare e apprezzare.
In quanto all'esaurimento...spero che tu non guarisca tanto presto, così possiamo rileggerti...
:-)
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