Com'è vero ch'io amo più l'onore del nome mio, io non temo la morte. -da "Giulio Cesare"
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Com'è vero ch'io amo più l'onore del nome mio, io non temo la morte. -da "Giulio Cesare"
E se questi uomini moriranno ingiustamente, sarà un serio problema per il re, che li ha condotti a questo.
Ma queste sono tutte bugie: di tanto in tanto degli uomini sono morti e i vermi li han divorati, ma non per amore.
Ah, che i piccioni di Venere volano dieci volte più rapidi quando si tratta di suggellare i patti d'un amore pur ora nato, che non quando si tratta, all'incontro, di matenere fede alle promesse giurate.
Che ogni occhio negozi per sé stesso e non fidi in agente alcuno.
Più di una bella impiccagione previene un pessimo matrimonio.
Per il formicolio dei miei pollici, qualcosa di perverso viene verso di noi.
Mentre i leoni fanno la guerra e battagliano per le loro tane, i poveri innoqui agnelli scontano la loro inimicizia.
Chi non ha denaro, mezzi e pace, manca di tre buoni amici.
Vatti a impiccare, rognoso cagnaccio!
Alla forca, figliaccio di puttana,
con questo tuo sbraitare da villano!
Scommetto che paura d'affogare
ce n'hai assai più tu, che tutti noi.