La consapevolezza non deve essere un atto di fede ma una conseguenza della conoscenza.
dal libro "Il lato oscuro della luna" di Stefano Nasetti
La consapevolezza non deve essere un atto di fede ma una conseguenza della conoscenza.
Il mondo non è solo bianco o nero, personalmente non vivo di assoluti. Il ragionevole dubbio è un qualcosa che mi accompagna nella quotidianità.
Il problema non è la tecnologia in sé, ma l'uso che se ne fa. Ogni cosa comporta dei rischi, l'importante è essere consapevoli e valuta re se il prezzo che paghiamo (meno privacy) è adeguato a quanto riceviamo in cambio.Commenta
La verità nuoce gravemente allo status quo.Commenta
Il primo passo per la comprensione della realtà è il prendere consapevolezza di come questa prenda forma nella nostra mente.
In un Paese che voglia dirsi democratico, la tutela dei diritti non deve trasformarli in privilegi.
Il confine sottile tra coscienza e incoscienza determina il grado di consapevolezza e comprensione della realtà.
Spesso le delusioni sono legate alle aspettative. Spesso le aspettative sono legate ai desideri. Se si riesce ad avere aspettative adeguate alla realtà delle cose e il meno possibile legate ai nostri desideri, anche le delusioni saranno minori, sia come numero sia come intensità.
Viviamo in una democrazia apparente, in cui la libertà è forse soltanto un'illusione della nostra mente.
I migliori studi e le ricerche che si possono fare, sono quelli fatti per seguire le proprie passioni e soddisfare la propria curiosità. Non è indispensabile avere basi pregresse, la cosa più importante è avere passioni e voglia di comprendere e imparare ciò che non conosciamo, la curiosità di cercare di capire è il vero motore della vita.