Scritta da: Dario Di Francesco
Il male chiama male e chi lo fa se lo deve aspettare.
Composta domenica 12 agosto 2018
Il male chiama male e chi lo fa se lo deve aspettare.
La parola è uno degli strumenti migliori che possediamo, con la parola puoi abbattere barriere, confini, incomprensioni, con la parola le persone affini si comprendono diventando amiche e a volte si amano. Non è certo con il silenzio che puoi eliminare incomprensioni, barriere, confini, paure. Il silenzio ti isola da tutti e ti conduce verso una tristezza irreversibile.
Tu sei la mia regina, non ho un regno da offrirti, ho soltanto il mio cuore... ma è li che regnerai.
A volte basta poco per essere acclamati e rispettati... basta essere semplicemente se stessi.
L'amore non è ragionamento e neanche sicurezza, l'amore è pazzia, gelosia... l'amore è quel folle sentimento che ti fa esplodere il cuore, inebria la mente... e nutre l'anima.
Le persone buone sanno chiedere scusa, sanno perdonare e se ti vogliono bene è un bene incondizionato. Le persone buone, per quanto abbiano sofferto e soffrano, rimangono sempre umili e predisposte al bene.
Se devi giocare, non giocare d'azzardo col cuore, non barare.
Le nostre azioni parlano per noi.
Un rapporto basato sul rispetto, sulla sincerità, sulla presenza, sulla fedeltà, non potrà mai diventare abitudine, perché fidarsi e diventare complici in tutto, rafforza l'amore.
La quotidianità di un rapporto non sempre si trasforma in abitudine. La quotidianità può essere presenza, complicità, un gioco a due che si rinnova ogni giorno, una scoperta continua dell'altro che non ti annoia mai.