Scritta da: Davide Castellani
in Frasi & Aforismi (Saggezza)
È molto più bello sapere qualcosa di tutto, che tutto di una cosa.
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È molto più bello sapere qualcosa di tutto, che tutto di una cosa.
Volete che gli altri pensino bene di voi? Non parlatene.
Il primo effetto dell'amore è di ispirare un gran rispetto: si ha una sorte di venerazione per ciò che si ama. È giustissimo: non si vede nulla nel mondo di così grande come ciò che si ama.
Il passato non deve preoccuparci perché di esso non possiamo che rimpiangere i nostri errori.
Tuttavia, il futuro deve preoccuparci ancor meno, perché non ha niente a che fare con noi e forse non lo raggiungeremo mai.
Il presente è l'unico tempo veramente nostro...
Tuttavia, il mondo è talmente inquieto che non pensiamo quasi mai al presente e all'istante che stiamo vivendo, ma sempre a quello che vivremo.
In questo modo siamo sempre impegnati a vivere il futuro e mai a vivere adesso.
I limiti della mentalità.
"Ciascuno esamini i propri pensieri: li troverà sempre occupati del passato e dell'avvenire.
Non pensiamo quasi mai al presente, o se ci pensiamo, è solo per prenderne lume al fine di predisporre l'avvenire.
Il presente non è mai il nostro fine: il passato o il presente sono i nostri mezzi; solo l'avvenire è il nostro fine. Così, non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e, preparandoci sempre ad esser felici, è inevitabile che non siamo mai tali".
Quale chimera è, dunque, l'uomo?
Quale novità, quale mostro, quale caos, quale soggetto di contraddizione, quale prodigio... Chi sbroglierà questo garbuglio?
Tout le malheur des hommes vient d'une seule chose, qui est ne savoir pas demeurer en repos dans une chambre.
Tutta l'infelicità umana viene da una sola cosa, cioè dal non sapere stare in riposo in una stanza.
Poiché, insomma, che cos'è l'uomo nella natura?
Un nulla in confronto all'infinito, un tutto in confronto al nulla, un qualcosa di mezzo tra nulla e tutto. Infinitamente lontano dal poter comprendere gli estremi, la fine delle cose e il loro principio sono invincibilmente legati in un segreto impenetrabile per lui, che è ugualmente incapace di scorgere il nulla da cui egli è tratto e l'infinito da cui è inghiottito.
L'espressione è di tutti ma il sentimento è di pochi!
È giusto che ciò che è giusto sia seguito;
È necessario che ciò che è più forte sia seguito.
La giustizia, senza forza, è impotente;
La forza, senza giustizia, è tirannica.
La giustizia, senza forza, viene ostacolata, perché trova sempre dei malvagi;
La forza, senza giustizia, è riprovata.
Bisogna, dunque, accompagnare la giustizia alla forza e, per ottenerlo, far sì che:
ciò che è giusto sia forte, o ciò che è forte sia giusto.
La giustizia è soggetta alla discussione;
La forza si fa riconoscere facilmente e senza discussione.
Così, non si è potuta dare forza alla giustizia, perché la forza si è opposta alla giustizia, dicendola ingiusta e proclamando sè giusta.
Così, non potendo ottenere che ciò che è giusto fosse forte, si è fatto sì che ciò che è forte fosse giusto.