Scritta da: Laura Giavazzi
in Frasi & Aforismi (Amore)
Mi piacerebbe essere una spiga di grano passare lieve sulla tua schiena provocandoti dei brividi seguire il tuo profilo ed osservarne ogni particolare.
Composta sabato 19 ottobre 2013
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Mi piacerebbe essere una spiga di grano passare lieve sulla tua schiena provocandoti dei brividi seguire il tuo profilo ed osservarne ogni particolare.
Ti diradi come la nebbia alle prime ore del giorno i tuoi passi silenziosi vestono i rintocchi di un cuore che non è più solo come aria ti sposti sorvolando l'acqua senza lasciare traccia ti dissolvi e riappari ogni sera come un folletto che timido cerca di mostrarsi ti sento e ti vivo ogni qualvolta rivolgo gli occhi al cielo, là sopra le nuvole dove i miei sogni partono.
Scriverò parole con i colori del cuore soffierò nel cielo per allontanare le nuvole per renderti il pensiero più limpido.
Nessuno può completare l'altro, e più si cerca di completarsi con un altro più ci si divide in indefiniti sé.
L'amore ti aspetta, seduto fiducioso sulla panchina della speranza, se lo cerchi, lo trovi sempre!
Il concetto di amore è racchiuso completamente in un piccolissimo spazio pulsante. Più precisamente nel cuore di mia mamma e di tutte le altre mamme, che come la mia mi ha amato, e ancora continua ad amarmi incondizionatamente. Un amore impossibile da definire, di una purezza unica, sconfinato e dolcissimo, estremo ed inarrivabile... un amore a cui non importa se sono bianco o nero, magro o grasso, stupido o intelligente... un amore che in cambio non chiede mai niente, che non chiede nemmeno di essere corrisposto. Un amore introvabile altrove, impossibile da riprodurre o sostituire, così perfetto da riuscire a curare tutte le anime disperate e ferite di questo universo.
No un altro è giunto fino a lei, con facilità e senza ostacoli. E io, esausto dai miei sforzi, sono stato a guardare con assoluta indifferenza.
Sono andato nel recinto dei miei pensieri. È un'altra notte senza te, nell'apparire del giorno. Sembra così interminabile il tempo del tuo venire, che il dolore si scioglie. Mi sorreggo, sentendomi così fragile ed indifeso. È accettabile il tuo andar via, inaccettabile il sentirmi precipitare senza te.
Accadde una notte. Veniva da lontano. Fece il viaggio proprio per dormire con me. Dormimmo e basta. Fu così che mi prese l'anima. Dopo neanche dodici ore era, nuovamente, già mille chilometri lontana.
Istanti di memoria, nel disordine di una mente avida. I pensieri si intrecciano con i colori del sogno. Con un vuoto che viene colmato da una gioia malinconicamente struggente. La vaghezza del tuo viso, ormai dalle forme sfuggenti, una bellezza quasi irreale. Si dirama il mio sollievo, nell'affermare la vigoria di tristi notti, allontanarsi dal mio fardello, abituale Amico. Vedo una grande, ideale, distesa verde davanti a me. Placa la mia tempesta e in quest'alba grigia, un sorriso si affaccia.