Amare è la metà di credere.
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Amare è la metà di credere.
A ogni donna corrisponde un seduttore. La sua felicità sta nell'incontrarlo.
Il verbo amare è uno dei più difficili da coniugare.
Il suo passato non è semplice, il suo presente non è indicativo e il suo futuro non è che un condizionale.
Il nostro amore immenso che non puoi raccontare e che da fuori sembrerà normale.
Voglio far con te, l'amore vero quello che, che non abbiamo fatto mai... quello dove alla fine, si piange e si leccano le lacrime... quello che adesso so, di poter fare solo con te... quello che ora posso dare, solo e soltanto solo a te...
Un amore che non sia nato portando con sé quel senso insensato d'immortalità non è mai davvero cominciato, ce n'è qualcuno talvolta mai davvero sbocciato che ha in sé immortale quel senso in segreto.
Se non si sente forte dentro questo coraggio è meglio rinunciare ad essere felici. Perché la felicità non ama a metà. È sostanza d'amore e l'amore non si arrende. Non si rassegna.
Io non ho più voglia di salvare nessuno che non voglia essere salvato. Ho voglia di amare chi ha la mia stessa voglia d'amore sulla pelle, chi sa riconoscerla. Forse questo è il punto di svolta che ci rende finalmente felici.
Io vi amo come nessuna parola umana potrà mai esprimere. Ho bisogno di voi. Voi soltanto siete vera; voi siete la Verità che il mio spirito cerca. Il resto è vano; il resto è nulla.
Una delle cose che mi piacevano con Micaela era che con lei si poteva andare ovunque. Sia nei posti ignoranti, anche un po' squallidi, sia nei posti eleganti. Senza nessun problema. Aveva la capacità di scendere e salire dai tacchi, entrare e uscire da abiti o jeans senza mai essere diversa. Era sempre lei in qualsiasi situazione. Sembrava la donna giusta per me, almeno in quei giorni. Il concerto è stato emozionante. Quando hanno suonato la sinfonia n. 2, Micaela mi ha preso la mano e per un istante ho avuto la sensazione che ci stessimo aggrappando l'uno all'altra come fanno le donne quando guardano i film dell'orrore. Perché forse la sensazione era quella. Tutto talmente delicato, potente e bello da fare paura.