Scritto da: Constantin Hadarag

Labirinti


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...divennero diverse, l'uomo doveva farlo crescere nel suo cuore... " "Che cosa successe dopo? " –chiese. L'albero non rispose. Si chiuse in uno sprezzante mutismo. Nostromo era di nuovo confuso. Avrebbe giurato che un attimino prima l'albero gli stava parlando... Si svegliò finalmente con la sensazione di cercare un'ascia. Era tutto sudato nel cuor della notte nel sudicio letto di una donna perduta e pure addormentata accanto a lui... Si ricordò improvvisamente della disfatta. Avrebbe voluto vendetta, strinse i denti, strinse i pugni e gemette a lungo... "Com'è strana la vita, - si disse - un soffio, un sogno... Lo sembra o lo è, è sempre uguale... " Squillò il telefono. Nostromo s'affrettò di rispondere contento che qualcuno si stava interessando di lui. "Pronto? ". Niente. "Pronto! " Ancora niente. "Pronto, idioti, che razza di scherzo è questo!? " "Ah, si, mi scusi, pronto, sono la sua coscienza che parla, le va di scommettere l'intero e il tutto sul nulla?"

Labirinto iii

Quella sera lui era giù di corda. Di cor-cordis, di cuore cioè. Riportava sequenze del vissuto nel centro dell'anima con tale chiarezza da far impallidire perfino i mistici più viaggiati... Si era lasciato andare... L'intera storia sua incluso il presente ... [segue »]

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    Scritto da: Constantin Hadarag

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    postato da , il
    Ottimo testo, intelligente e profondo

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