Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...farlo, c’era qualcuno che restava con gli occhi spalancati. All’inizio da solo, ero io, impegnato a leggere e rileggere tutti i verbali delle testimonianze concernenti l’omicidio della piscina; con la lente d’ingrandimento, affinché non mi sfuggisse neanche un particolare. In seguito, mi si sarebbero affiancati due individui, due assi che avrei calato sul tavolo verde, e che mi avrebbero fatto vincere la partita con il “tiger shark” della villa dalla piscina insanguinata; stavo architettando un “bluff” magistrale, e l’avrei servito al tiger shark grazie alla collaborazione della coppia d’ assi. Frattanto, mi consumavo gli occhi sulla montagna di verbali, una montagna incapace di partorire perfino il classico topolino; sia le deposizioni prese sul fatto, sia quelle rese in seguito, erano una sequela di “non ho visto”, “non ho sentito”, non mi sono accorto/a di nulla”, “non c’ero”. Sul tizio che galleggiava -cadavere- in piscina, la sequela era imbarazzante come l’altra, ma più omogenea, limitandosi alla “conoscenza di vista, alla quale mai si era andati oltre”. Insomma, a prestar fede alle testimonianze, il cadavere galleggiante era di un tale che, da vivo, giocava da appestato, a far bagordi notte dopo notte -nella villa con piscina- assieme a tutti gli altri dell’allegra ... [segue »]

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