Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...un notissimo studio associato di commercialisti. Ingoiato il mio “no” come un bicchier d’acqua, m’aveva lasciato uscire, facendo finta di nulla; pensavo che la mia incursione gli avrebbe messo paura, era la sua indifferenza -seguita alla mia azione-, che faceva correre qualche brivido sulla mia schiena. Non lo volevo ammettere, ma era così; ero percorso dai brividi di fifa nera, a camionate. Pur se mi ripetevo, in quel solitario colloquio con me stesso sotto i lampioni del Lungomare, che il MegaRagioniere m’aveva sorpreso, con il suo atteggiamento, che l’IperContabile m’aveva spiazzato, con il suo comportamento...

... ma che avessi fatto un buco nell’acqua, nell’acqua in cui nuotava quel dannatissimo Pescecane senza pinna sulla schiena, era tutto da dimostrare. Il diretto responsabile, se non l’autore materiale, dell’omicidio sul quale stavo indagando aveva tentato di comprare il mio silenzio; segno che la strizza, addosso, ce l’aveva. Fallito l’acquisto, le ipotesi erano due: la prima, che si sarebbe volentieri assicurato il mio silenzio confinandomi due metri sotto terra; la seconda, che l’estrema soluzione non si rendesse necessaria. L’unico testimone che avevo era lui, lo Squalone; che s’era guardato bene dal dare fiato alla bocca. Attenzione!, le uniche parole pronunciate dalla sua linguaccia, allo ... [segue »]

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