Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...sventolio sotto il mio naso della busta zeppa di centoni, erano state “è solo un anticipo”; anticipo su cosa? Lo sapeva benissimo, come me; ma col cavolo, che me lo veniva a dire papale papale. Il dettaglio non era da sottovalutare. Non avevo nulla in mano, mancanza nota alla pellaccia, nel taschino della vestaglia i bigliettini da visita finemente ricamati; aveva pensato che fosse sempre meglio risolvere la questione alla radice, mettendomi sul suo libro paga, ma anche non essendoci riuscito, avrebbe seguitato a dormire sonni tranquilli. Non sapevo dire tranquilli quanto, ma ero persuaso che non avrebbe iniziato a passarsi le notti insonne per quel cadavere che, dalla piscina della sua villa, provava disperatamente a trascinarlo a fondo con sé, senza riuscirci. Nelle acque torbide di quel delitto di cui in molti sapevano, ma del quale in pochi volevano venire a capo, ci avrei continuato a nuotare, su tanto il pezzo grosso poteva mettersi l’anima in pace. Andai a ripescare i verbali stesi dalla Polizia Giudiziaria, relativi alle deposizioni raccolte dai testimoni presenti in villa, nell’immediatezza del fattaccio. Oltre ad esse, rilessi le dichiarazioni ricevute successivamente, durante le indagini, sempre dalla bella gente che festeggiava il giorno di Santo ... [segue »]

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