Scritto da: Satine

E se...


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...dei medici incompetenti l'avevano rimandata. Poi la nostra mente corse a Jessica. "Lei lo sa?", chiesi a Mattia. Non rispose, abbassò lo sguardo e fece cenno di no con la testa. Ora c'era pure questo di problema: dirlo a Jessica, che lo amava più di sé stessa. E naturalmente toccava a me prendere in mano la situazione. Mi misi d'accordo con gli altri, poi uscii. Nel viaggio in autobus rimuginavo sulla questione. Mi domandavo quali parole avrei potuto usare, immaginavo la reazione di Jessica alla terribile notizia. Quando arrivai a casa sua, lei non c'era ancora. Sua madre e sua sorella Giulia mi fecero entrare, notarono che c'era qualcosa che non andava, ma non dissero nulla. Quando Jessica arrivò era felice di vedermi. Mi disse che si sarebbe fatta una doccia veloce e poi saremmo andate assieme a trovare Nicholas. "Non vedo l'ora di vederlo", furono le sue esatte parole. Mi mancò il coraggio, ma sapevo che più avessi aspettato, peggio sarebbe stato. Le dissi di aspettare e di sedersi, perché dovevo dirle una cosa importante. L'espressione sul suo volto cambiò, ma non riuscii a decifrarla. Sembrava quasi che sapesse cosa stavo per dirle. Quando pronunciai le parole che annunciavano ... [segue »]
Composto domenica 17 gennaio 2010

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