Scritto da: Andrea Bidin

La sagra dei buoni propositi


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...vedevo parlare, le loro bocche si muovevano asincronamente l'una con l'altra, come a testimoniare la presenza di un dialogo appassionato.
Mi accarezzavano il viso, la testa, si confidavano con me.
Ed io non li sentivo.
Ero un vegetale, inerme di fronte al proprio destino.
Ricordo ancora la prima volta che ho visto piangere mia moglie al mio capezzale, quanto avrei voluto poterla abbracciare, consolare, confortare, farle capire che tutto ciò che provava lo comprendevo tranquillamente, e che non volevo soffrisse a causa mia.
Ma non potevo. Non sentivo. Dovevo interpretare i suoi comportamenti, e sperare che potesse leggermi nel pensiero.
Il potere illusorio dei sogni.
La mia fortuna è che mi ricordo l'incidente.
Vogliamo chiamarla fortuna? Ricordarsi del proprio aguzzino, che poi son io stesso, è piacevole? Vi assicuro che non è così, il senso di colpa che mi attanaglia non mi permette di viverla come una qualche forma di fortuna.
Ad ogni modo ultimamente vedo facce un po' più distese intorno a me, sarà perché è ormai passato molto tempo e magari se ne son fatti una ragione, non saprei dirvi con certezza sinceramente.
Forse han semplicemente cessato di sperare, e mi accettano per come sono.
Spero non si ... [segue »]
Composto martedì 19 gennaio 2010

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    Scritto da: Andrea Bidin
    Riferimento:
    In questo caso è necessaria un'introduzione al racconto da parte del sottoscritto.
    Andrò a toccare, con "La cosa sulla soglia" argomenti forti, soggetti a forte morale religiosa e condizionamenti sociali, dunque potrei quasi definirlo un racconto "scottante", per chi non è abituato a mettere in dubbio le proprie convinzioni e / o certezze.
    Detto questo, è evidente che quest'opera riflette in parte i pensieri dell'autore, e qualunque strumentalizzazione della stessa è da considerarsi futile quanto fuori luogo.
    Io racconto una storia, basandola su quelle che sono le mie sensazioni, le mie opinioni, la mia fantasia.
    Chi volesse elogiarmi o criticarmi è libero di farlo. Ma non consideratemi ne un punto di riferimento, ne un nemico, in entrambi i casi non trovereste nulla di fronte a voi.
    Sono semplicemente uno scrittore, che segue l'estro e l'ispirazione per creare mondi immaginari, che vi "obblighino" a ragionare. È sempre stato il mio fine ultimo.
    Non ho altro da aggiungere. Aprite la mente, e leggete questo racconto con gusto.
    Ne varrà la pena, credetemi.

    Commenti

    2
    postato da , il
    bellissimo!!!! sei riuscito a cogliere in pieno tutti i sentimenti e le emozioni che una persona in quelle condizioni potrebbe avere. Certo è un racconto "scottante" ma molto veritiero dove si potrebbe capire come il rispetto e la volontà di una persona non venga minimamente presa in considerazione.
    1
    postato da , il
    ho letto il racconto...ma più di tutto la tua introduzione..dal quale prendo un concetto che mi piace "un racconto "scottante", per chi non è abituato a mettere in dubbio le proprie convinzioni e / o certezze". Spesso si parla poco e male di questi argomenti e si finisce per vedere schierati l'uno contro l'altro armati..principi e certezze che in realtà dovrebbero cedere il passo ad altro...primo fra tutti ...il rispetto.

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