Poesie personali


Scritta da: Thea Matera
in Poesie (Poesie personali)

Le mystère des flocons de neige

Si frammentano fiocchi
in sagome disformi,
si forgiano colonne a ritmo lieve,
ocellati gusci cavi
scendono come incorporee
stelle,
come iota e gamma si sfà
la goccia acìcula,
galleggiano trine
nel petto cinetico di marmo.
S'increspano ghirigori brulli,
la catarsi esagonale,
si sfilano rami d'acquerugiola.
Solenne l'abete brilla
di nevischio,
nello scollinare di pernici bianche,
immerso in una luce d'ocra,
e raggi di lumini capriolano
sulla falciola adusta,
ricade sul palmo rubizzo
un velo di spilli ghiaccei
in solidi quarzini.
Si muovono invitte ombre
tra lamèlle di madrèpora,
fluttuano dime di carta
biancofumo
in un'aria di castagne
e legno secco di Prugnolo selvatico,
di piumaggi argentati di zìgoli.
Stridono le rotaie sul pietrisco
ed i vagoni rombano
come tamburi nebbiati,
in un lezzo di metallo,
e di sfasciumi accostati
ai muri scalcinati.
Brulicano sentori di primevi pini
nel tinnìo di stoviglie ramate,
il re bianco è in arrocco
sulla scacchiera,
ad un passo dalla torre ferma,
e sul reticolo, in lontananza,
danzano bioccoli,
nel riflesso concavo
s'eternano disegni d'acqua,
archerotipe circonvoluzioni,
lepide anse, lunati bovoli.
Composta domenica 23 gennaio 2022
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    Scritta da: Thea Matera
    in Poesie (Poesie personali)

    I cancelli di Auschwitz

    Sotto fredde coltri di nubi
    lividi artigli di ghiaccio
    stridono
    fra lacciòli di spine
    e pietre bianche,
    come voli di stormi feriti,
    lungo il rivo di vetro.
    Volti indefiniti giacciono
    su atri flabelli di pietre,
    e mani gracili di bambini
    dai grandi occhi
    già stanchi di dolore
    tendono verso il cielo,
    lume di piombo,
    lungo stìgie finestre
    anche di giorno.
    Sguardi s'abbandonano
    al freddo.
    S'infittiscono le pozzanghere,
    onde d'acqua e di vento
    inghiottono disperazione
    ed ombre vuote,
    sovrastate da un cielo
    di fumo
    ed ali spiegate di Angeli,
    nel buio.
    Composta domenica 23 gennaio 2022
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      Scritta da: Thea Matera
      in Poesie (Poesie personali)

      Tempus fugit

      Il sole gettato nel buio
      d'acqua cosmica
      genera sempiterni circoli,
      orbitano in ordinate ellissi
      astri d'ogni forma e luce,
      il suono si propaga, tace.
      Un tempo spezzavamo
      le fionde di festanti cacciatori,
      fuggivamo fra sassaie lisce
      come perle,
      fra cedri accesi come stelle,
      fra suoni di buccine,
      urtando le parole sopra i righi,
      il bagliore negli occhi di un cerbiatto.
      "Tempus Fugit"
      fra rette intersecate,
      grandi cappelli
      e bianche vesti di vapore,
      finisce gli orci sbeccati,
      s'insinua negli intrecci di vimini.
      Composta sabato 22 gennaio 2022
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        in Poesie (Poesie personali)

        Ipocrisia del muro

        Negli angoli del mondo
        che ho trascorso
        cerco nei rimasugli di momenti
        un sentimento libero di amare
        nelle profondità dell'infinito...
        Vola pensiero sui bambini immersi
        nel bagno di una vita dissacrata
        venduta in mezzo agli occhi
        balbettanti
        di civiltà avanzate che non sanno
        itinerari curvi sulle spalle
        di esuli migranti pellegrini
        dove soprusi
        di demoni farciti di criteri
        di una ragione imposta
        a beneficio di supremazie
        stringono l'uomo a digrignare i denti,
        egemonia diffusa di potenti
        accende scosse martellanti il cuore,
        ipocrisia del clero che si avvale
        della facoltà di prevalere
        si elegge santo, predica l'amore,
        condanna muri, tiene eretto il muro,
        ipocrisia del muro
        che nega mezzo cielo.
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          Scritta da: GENNY CAIAZZO
          in Poesie (Poesie personali)

          Sul bordo di un terrazzo

          Sono sul bordo di un terrazzo
          Urlando a questo mondo pazzo,
          che da sempre mi tradisce
          ma ormai niente mi stupisce,
          da qui è abbastanza alto
          mi basterebbe un salto,
          mi fa davvero schifo la vita
          mi basta un passo per farla finita,
          troppe sconfitte e nessuna vittoria
          la chiudo qui questa storia?
          La felicità è solo un miraggio
          Per morire ci vuole coraggio,
          speranze proprio non ne vedo più
          ho paura non voglio guardare giù,
          sono vigliacco e mi incazzo
          ormai sono sul terrazzo,
          tanto già mi hanno ucciso
          prima di salire ero deciso,
          chiedo scusa a tutti quanti
          vorrei ma non posso andare avanti,
          mi sento un uomo fallito e distrutto
          ma torno indietro non mi butto.
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            Scritta da: GENNY CAIAZZO
            in Poesie (Poesie personali)

            Genny

            Genny
            il tuo tempo è come un pentagramma,
            scivolano note fatte di passione.
            E tu che hai l'arte nelle vene,
            componi e canti, scrivi e progetti,
            a chi ne ha bisogno dai un aiuto,
            con le tue mani sempre piene d'amore.
            Genny che fai sognar gli innamorati,
            ed hai per tutti versi di coraggio,
            di fede, di giustizia e verità,
            il tuo sorriso è un'ancora di bene...
            senti gli applausi? Son tutti per te,
            sinceri, calorosi, luminosi,
            per te che sei musica, poesia,
            arte sublime come una preghiera,
            Genny. Dentro al tuo cuore è sempre
            primavera.
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              Scritta da: Armando Grosso
              in Poesie (Poesie personali)

              Bar di Provincia

              Sono sempre stato
              un attento osservatore.
              Nei bar ad esempio,
              guardo silenzioso
              i volti umani
              vagare nel frastuono
              dei propri fatti,
              a volte,
              sguardi astratti
              si involucrano
              in conformità
              con l'ambiente.
              Ed io,
              solitario
              per natura,
              continuo a sorseggiare
              la mia birra
              e a protrarre
              lo sguardo
              lontano dal Mondo
              e dai doveri
              della nostra
              società.
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                Scritta da: Roberta Bugnotto
                in Poesie (Poesie personali)

                Tu lo sai

                Tu lo sai quanto tempo è passato
                Tu lo sai, ogni volta che avrei voluto parlarti, ascoltarti ma il tempo non era quello giusto.
                Tu lo sai, quanto fanno male le parole mandate giù.
                I pensieri lasciati liberi nel cielo, chissà se ti sono arrivati.
                Tu lo sai I giochi non fatti, le feste non vissute assieme.
                Tu lo sai, le torte le candeline, il desiderio prima del soffio.
                Tu lo sai, io lo so quanto il tempo è lento, interminabile.
                Tu lo sai, io lo so le parole urlate alle stelle, cadute solitarie nella notte.
                Aspettare unica parola, la pazienza che implode dentro, rivederti dopo anni, un fiore splendido.
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