Questo povero anno

Vento soprusi gelido
fuochi mortali brilla
il cielo pilotati
da frenesie di brame
per conquistare odio
fiume del tempo
incongruente scorre
lungo le vertigini del male.

Si atteggia immenso
l'essere meschino
straripante di bolle
che sconfessa
respiro incommutabile
del credo.

Crogiolo di speranza
non si scioglie
arroventato male
sulle spalle
questo povero anno
partorito
da seme sventurato
sulla soglia
convogli saldo
alito di bene
che invogli luce
di pietà e d'amore.
Giuseppe Stracuzzi
Composta domenica 1 gennaio 2023
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    Natale oggi

    Natale è un pensiero che vola
    sull'onda del Web,
    si ferma su schermi di tempo
    che corrono arditi a spiare
    e scoprono
    oltraggi condotti a negare
    le leggi del cuore,
    catene di lutti
    guidate
    dal fumo che ingombra
    sentieri assettati di fame,
    ossuti bambini
    dagli occhi brillanti
    che allagano
    plaghe di terra sgualcita,
    e sfarzi di mense sontuose
    che invadono
    vaste distese di brame.
    Natale è un pensiero
    che grida
    con tutta la voce del cuore,
    Natale è un fiore che sboccia
    su terra trafitta dal gelo,
    Natale è un bambino che nasce
    necessita cure ed amore,
    Natale è una stella del cielo
    che insegna la via da seguire.
    Giuseppe Stracuzzi
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      Il nocciolo del male

      Preludio sfiora
      con le prime luci
      il velo delle nuvole
      che copre
      l'esercito di corpi
      dietro i sipari della carità.
      Raggi buoni
      come pensieri
      partono da lontano,
      il mondo ascolta.
      Ora siamo nel tempo
      dell'amore
      dove si rende all'umiltà
      un tributo,
      ma senza cielo
      limpido di stelle
      con la tendenza
      di retaggi stretti
      l'animo sente forte
      spalancare
      le porte della soglia
      al bimbo eletto
      che si prepara
      a nascere
      nell'umile capanna
      per scacciare
      come una preghiera
      il nocciolo del male
      che divampa
      nella pietà del cuore.
      Giuseppe Stracuzzi
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        Siamo a Dicembre

        Siamo a dicembre,
        l'aria di Natale
        trascina rami spogli
        senza luce
        con lacrime sospese
        come fiocchi di ghiaccio
        a questo freddo
        che gela il cuore affranto
        dai soprusi
        del veleno che affligge
        prominenti
        a vertice del monte
        e gente inerme,
        bimbi intirizziti
        coi sogni congelati
        dentro il cuore
        aspettano le briciole
        di stelle,
        aspettano
        che si proclami l'alba.
        Per non lasciarsi
        prendere dal gelo
        conservano nel cuore
        bulbi dolci
        sotto la terra dura
        che vince nella stalla
        dove re buoni approdano
        a osannare
        il bambino
        più povero di tutti.
        Giuseppe Stracuzzi
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          Tempo di Natale

          Siamo a Natale
          il cielo parla piano
          si muovono
          barconi ripudiati
          su mare nostro
          che trascina infermo
          lacrime di parole.

          Siamo a Natale
          il cielo piange amore
          suona miseria e fame,
          ma la Terra
          non smette di gridare,
          investe tutto il sangue
          fino al cuore
          in armamenti e bombe
          contro le vite umane.

          Siamo a Natale,
          la cometa del cielo
          alza la voce
          illumina la stalla
          del povero bambino,
          ma impotenza meschina
          si dibatte
          senza trovare un lume
          che spinga il senso buono
          a prevalere.
          Giuseppe Stracuzzi
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            Don Chisciotte

            Discaro vagolare di fuggiaschi
            rifiutati dall'onda e dalla riva
            sostano sul bagnasciuga,
            una mamma
            un bambino piangenti
            come sogni gremiti di pane
            accarezzano ancora le notti...
            guarda
            dal suo cantuccio logoro dal tempo
            affacciato allo specchio
            don Chisciotte,
            grida ai giganti
            che girano
            come le pale del mulino a vento.
            Giuseppe Stracuzzi
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              Non venderò il mio cuore

              Le acque rimosse dal maltempo
              sono tornate calme
              è rimasto un alito diffuso
              nelle note che il vento aveva posto
              accanto ai versi dolci,
              la pioggia ha tolto il polline
              alle ali dell'amore,
              l'arcobaleno ha spartito il cielo,
              la mia metà è rimasta
              orfana di colori ed il mio cuore
              è dovuto scendere dal palco,
              ha preso posto tra gli spettatori,
              ora sento i tuoi palpiti vibrare
              al vento fresco di nuove stagioni.
              È venuto a trovarmi il tuo silenzio
              mi ha sgridato fino a farmi male,
              così ho guardato dentro la tua stanza
              dal chiavistello...
              perciò non scriverò versi d'amore
              da affidare al vento che sparpaglia
              i fogli pieni di malinconia.
              Ora che il sereno è ritornato
              non venderò il mio cuore alla magia
              a costo di picchiarlo
              oppure di tenerlo imprigionato.
              Giuseppe Stracuzzi
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                Genesi del male

                Nel giardino di fiori
                che palpitante
                anela di sbocciare,
                quella metà di cielo
                che luminosa
                accende
                il filo dell'amore
                divelta da soprusi,
                che contesta
                l'egemonia covata
                nella latebra umana
                del sistema,
                offesa perseguita
                fustigata
                perfino uccisa,
                confonde
                l'ipocrisia celata
                tra le righe
                del sedicente credo
                di chi creando un dio
                simile all'uomo
                offende
                tutto il cielo.
                Giuseppe Stracuzzi
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                  Il senso del male

                  Diversità soccorrono
                  il cammino
                  di questo intenso affanno
                  dove l'egemonia
                  delle stagioni
                  conduce l'armonia
                  degli equilibri.
                  L'irruenza scompiglia,
                  raffiche di vento
                  devastanti
                  nel mare della vita
                  dove la ragione
                  perde il senno
                  sono connessi al senso
                  che declama poteri.
                  la Santa Pasqua scorre,
                  sembra proprio condurre
                  questi giorni
                  di farisei scagliati
                  sul dolore,
                  suonano morte
                  crudeltà
                  massacri d'innocenti...
                  represso impulso
                  a quieto almo si scioglie
                  nel mare e dolore.
                  Giuseppe Stracuzzi
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