Poesie d'Autore


Scritta da: Anna De Santis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Paura d'amare

Quando le tue braccia stringeranno il cuscino,
nessun ricordo rimarrà, nel cuore
mai niente proverai se non ti lasci andare.
La tua vita scivola in un letto calmo,
dove l'acqua non incontra inganno,
dove le pietre non dovrai scansare,
né le rapide attraversare....
Non proverai gioia né dolore
Se non hai mai avuto un amore
per la paura di dover soffrire,
e certamente comincerai a morire.
Ora lanciati, è una folle corsa,
una strada ad ostacoli da superare,
stanca avrai modo di riposare
ma se non provi cosa vuoi fare?
Ricorda il rischio è sempre presente,
ma è meglio vivere anche perdente,
non lasciar scorrere questa tua età,
perché il tuo cuore, senza provare, ne morirà.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Anna De Santis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Meraviglioso amore

    Meraviglioso amore,
    Dimenticarti, come,
    non ci posso pensare,
    sarebbe come spengere del sole, il suo calore
    arginare l'onda che viene e va dal mare,
    un fiume in piena che non puoi fermare.
    Il tuo amore ha riempito la mia solitudine,
    ha colmato i miei vuoti, dando senso alla mia vita
    soddisfatto le mie voglie, i sogni,
    e son tornata una bambina capricciosa
    che da te pretende ogni cosa.
    Con te ogni minuto è vita, poca e rubata,
    e poi silenzi e lunghe attese.
    Amore meraviglioso, che non decide i tempi
    per poterti pensare ed amarti,
    che sente vive con te intense emozioni
    nello stesso istante, amore amante,
    il mio sogno costante, il mio peccato ricorrente,
    ma chi ha mai potuto frenare il cuore,
    quando vive e batte col tuo respiro,
    desiderio da realizzare, bisogno di averti
    stringerti, abbracciarti.
    Meraviglioso amore come posso non amarti?
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Eclissi
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Lo sforzo umano

      Lo sforzo umano
      non è quel bel giovane sorridente
      ritto sulla sua gamba di gesso
      o di pietra
      e che mostra grazie ai puerili artifici dello scultore
      la stupida illusione
      della gioia della danza e del giubilo
      evocante con l'altra gamba in aria
      la dolcezza del ritorno a casa
      No
      Lo sforzo umano non porta un fanciullo sulla spalla destra
      un altro sulla testa
      e un terzo sulla spalla sinistra
      con gli attrezzi a tracolla
      e la giovane moglie felice aggrappata al suo braccio
      Lo sforzo umano porta un cinto erniario
      e le cicatrici delle lotte
      intraprese dalla classe operaia
      contro un mondo assurdo e senza leggi
      Lo sforzo umano non possiede una vera casa
      esso ha l'odore del proprio lavoro
      ed è intaccato ai polmoni
      il suo salario è magro
      e così i suoi figli
      lavora come un negro
      e il negro lavora come lui
      Lo sforzo umano no ha il savoir-vivre
      Lo sforzo umano non ha l'età della ragione
      lo sforzo umano ha l'età delle caserme
      l'età dei bagni penali e delle prigioni
      l'età delle chiese e delle officine
      l'età dei cannoni
      e lui che ha piantato dappertutto i vigneti
      e accordato tutti i violini
      si nutre di cattivi sogni
      si ubriaca con il cattivo vino della rassegnazione
      e come un grande scoiattolo ebbro
      vorticosamente gira senza posa
      in un universo ostile
      polveroso e dal soffitto basso
      e forgia senza fermarsi la catena
      la terrificante catena in cui tutto s'incatena
      la miseria il profitto il lavoro la carneficina
      la tristezza la sventura l'insonnia la noia
      la terrificante catena d'oro
      di carbone di ferro e d'acciaio
      di scoria e polvere di ferro
      passata intorno al collo
      di un mondo abbandonato
      la miserabile catena
      sulla quale vengono ad aggrapparsi
      i ciondoli divini
      le reliquie sacre
      le croci al merito le croci uncinate
      le scimmiette portafortuna
      le medaglie dei vecchi servitori
      i ninnoli della sfortuna
      e il gran pezzo da museo
      il gran ritratto equestre
      il gran ritratto in piedi
      il gran ritratto di faccia di profilo su un sol piede
      il gran ritratto dorato
      il gran ritratto del grande indovino
      il gran ritratto del grande imperatore
      il gran ritratto del grande pensatore
      del gran camaleonte
      del grande moralizzatore
      del dignitoso e triste buffone
      la testa del grande scocciatore
      la testa dell'aggressivo pacificatore
      la testa da sbirro del grande liberatore
      la testa di Adolf Hitler
      la testa del signor Thiers
      la testa del dittatore
      la testa del fucilatore
      di non importa qual paese
      di non importa qual colore
      la testa odiosa
      la testa disgraziata
      la faccia da schiaffi
      la faccia da massacrare
      la faccia della paura.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Natale 2008

        Questo Natale, vorrei farlo ricordare,
        non son le luci, tutti quei doni,
        ma le intenzioni riposte dentro il cuore.
        Ogni bimbo sogna davanti alla capanna,
        ma quanti hanno bisogno della mamma,
        una carezza, un dono, serenità e sicurezza.
        Ogni uomo si ferma dinanzi a quel presepe,
        con la sua insicurezza,
        quell'affannarsi e correre senza pensare
        dove dobbiamo andare?
        La strada è impervia e lunga da seguire,
        basta guardare la stella e farci guidare,
        ci porterà alla semplicità, all'umiltà
        di un uomo che ha saputo amare,
        di quello che tutti dovremmo fare.
        La serenità di una vita semplice,
        senza lo sforzo per arrivare, prevaricare
        mortificare il tempo che chiede di riposare.
        Il Natale viene per far riflettere,
        per fermarsi a godere delle piccole cose,
        per volersi bene, per voler bene,
        fatevi guidare dalla stella,
        ogni cosa della vita avrà il giusto valore,
        e sembrerà più bella.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Anna De Santis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Forse ho sbagliato tutto

          Ferite che mi porto dietro,
          sogni non realizzati,
          per la fretta di crescere.
          Quello che mi gridava dentro
          ho sempre tenuto a bada,
          forse ho sbagliato tutto,
          ma ormai comunque vada
          ho scelto la mia strada,
          il fiume in piena che passava gli argini
          si è dovuto adattare ad un più giusto letto,
          ma dentro il cuore ancora e ancora
          tutta quella voglia di fare, di arrivare
          non si sa dove,
          non riesco a fermare,
          ed allora scrivo per potermi sfogare,
          per arrabbiarmi, per contestare
          son solo io comunque a stare male
          per quella voglia che mi preme dentro
          e che inarrestabile mi fa ancora vivere ed amare.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Lentamente

            Le grida dei bambini dalla strada,
            non hai più voglia di sentirli
            e chiudi la finestra,
            il tuo mondo per te comunque vada,
            ora è in quel piatto di minestra.
            Ben poca cosa è chiudersi con ogni scusa,
            la vita va vissuta, nonostante tutto,
            guarda che è fiorita la tua rosa,
            si è arrampicata sopra il tuo balcone, ancora pensi che lei ti abbia distrutto?
            Lentamente morirai su quella sedia,
            apri alla vita, respira l'aria e dai retta al cuore, ti aspetta un altro amore.
            Scendi in cortile, tira un calcio al pallone,
            dai un bacio ad un bimbo, allenta la tensione,
            vedrai che tutto passerà in un attimo,
            e sarai pronto per una nuova occasione.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Il ritorno

              Eravamo già con i vetri appannati,
              il freddo dell'inverno si faceva sentire,
              il fuoco del camino,
              aveva trasformato in brillanti le piccole gocce, che piano scivolavano.
              Col naso spiaccicato si scrutava fuori,
              la gente a sera in quella nebbia a malapena si vedeva.
              Un uomo con un grande cappello,
              la valigia in mano, verso casa, con incedere lento, procedeva,
              il suo volto con il buio non si scorgeva
              ma la speranza di questo ritorno, si prevedeva.
              La vecchia mamma si affacciò, con le lacrime agli occhi,
              e con il cuore in gola corse giù per le scale,
              è tornato Pasquale!
              La tavola era già apparecchiata,
              nel camino mise altri due ciocchi.
              La cena era pronta e la mamma lo guardava,
              per la gioia non riusciva a parlare,
              ma sul suo viso lenta una lacrima scendeva.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Luca Zecca
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Si guarda il cielo sereno

                Si guarda il cielo sereno
                sperando che sia un momento passeggero,
                si odono gli uccelli cantare
                mentre tenti ancora di dimenticare.

                Si sta a farsi accarezzare
                dalla brezza che ti vuole aiutare,
                cercando di allontanare,
                quella delusione che così ti ha fatto diventare.

                Ma poi il sole sembra scappare,
                una nuvola l'ha fatto oscurare;
                ma non vi è niente da fare,
                il sole torna a brillare.

                In simil guisa ti sei comportato,
                come la nuvola ci hai provato,
                l'hai fatto sapendo già di perire,
                da errate conclusioni non ti far tradire.

                Sereno e forte puoi ritornare,
                ma questi due miei versi devi rammentare:
                "non sempre conta il risultato,
                ma che tu ci abbia provato".
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Ho... Riprendo...

                  Ho dipinto di rosa per te, il nero
                  ho cambiato i colori dell'arcobaleno
                  Ho trasformato i miei sogni, nei tuoi
                  ho cosparso di petali il tuo sentiero
                  tolto le spine al gambo della rosa.

                  Ora riprendo per me la rosa
                  rendo i colori all'arcobaleno.
                  Sogno col mio cuore, sogni fatti per me
                  Alle rose ora lascio le spine
                  e spargo di petali il mio camino.
                  Vota la poesia: Commenta
                    Scritta da: Silvana Stremiz
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Il Primo volo d'amore

                    Mentre il tuo cuore prende il volo
                    e batte forte a quel primo amore
                    e quei occhi si perdono
                    nell'immenso di quel emozione.

                    Il mio cuore sorride
                    e batte con te.

                    Vivi l'intensità di quello
                    che oggi la vita ti da.
                    Vola sulle ali di quell'amore
                    che eterno non sarà.

                    Quello che oggi vivi
                    è un sogno destinato a farti volare.
                    Sarà il ricordo più dolce che c'è
                    e se poi finirà poco importa.

                    Nulla sarà più bello ed emozionate
                    di quel cuore, che oggi scandisce
                    con i suoi battiti il tempo
                    del tuo primo amore.

                    Ma, piccola stai attenta
                    e se anche cadi ti rialzerai
                    e ancora più in alto volerai.

                    Qualche lacrima sicuramente
                    ci sarà e io sarò ancora qua
                    a guardare il prossimo volo.
                    Vota la poesia: Commenta