Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti la perdono intorno a te, dandone a te la colpa; se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano, e mettendo in conto anche il loro dubitare; se riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa, se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie, o se, odiato, non ti farai prendere dall'odio, senza apparir però troppo buono o troppo saggio;
se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone; se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo, se riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso trattando quei due impostori allo stesso modo se riuscirai ad ascoltare la verità da espressa distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui, o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;
se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce, a perdere e a ricominciar tutto daccapo, senza mai fiatare e dir nulla delle perdite; se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli, benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi, e a tener duro quando niente più resta in te tranne la volontà che ingiunge: "tieni duro! ";
se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù, o a passeggiar coi Re e non perdere il tuo fare ordinario; se né i nemici o i cari amici riusciranno a colpirti, se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo; se riuscirai a riempire l'attimo inesorabile e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi, il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene, e - quel che è più, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!
Come ti amo? Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi. Ti amo fino agli estremi di profondità, di altura e di estensione che l'anima mia può raggiungere, quando al di là del corporeo tocco i confini dell'Essere e della Grazia Ideale. Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane, alla luce del giorno e al lume di candela. Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia; Ti amo con la stessa purezza con cui essi rifuggono dalla lode; Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze e quella che fanciulla mettevo nella fede; Ti amo con quell'amore che credevo aver smarrito coi miei santi perduti, ti amo col respiro, i sorrisi, le lacrime dell'intera mia vita! E, se Dio vuole, ancor meglio t'amerò dopo la morte.
A lungo durerà il mio viaggio e lunga è la via da percorrere.
Uscii sul mio carro ai primi albori del giorno, e proseguii il mio viaggio attraverso i deserti del mondo lasciai la mia traccia su molte stelle e pianeti.
Sono le vie più remote che portano più vicino a te stesso; è con lo studio più arduo che si ottiene la semplicità d'una melodia.
Il viandante deve bussare a molte porte straniere per arrivare alla sua, e bisogna viaggiare per tutti i mondi esteriori per giungere infine al sacrario più segreto all'interno del cuore.
I miei occhi vagarono lontano prima che li chiudessi dicendo: "Eccoti! "
Il grido e la domanda: "Dove? " si sciolgono nelle lacrime di mille fiumi e inondano il mondo con la certezza: " lo sono! "
Per un tuo sospiro io do sfogo a viventi note di gioia o di dolore. Sono una sola cosa col tuo canto, che sia mattutino o notturno, che entri tra i raggi del sole o tra le ombre della sera... Se dovessi Perdermi nella fuga di questa musica, non ne patirei, tanto questa melodia m'è cara.
Dicono alcuni che finirà nel fuoco il mondo, altri nel ghiaccio. Del desiderio ho gustato quel poco che mi fa scegliere il fuoco. Ma se dovesse due volte finire, so pure che cos'è odiare, e per la distruzione posso dire che anche il ghiaccio è terribile e può bastare.
E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza. Questo sentimento popolare nasce da meccaniche divine un rapimento mistico e sensuale mi imprigiona a te. Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri non accontentarmi di piccole gioie quotidiane fare come un eremita che rinuncia a sé. E ti vengo a cercare con la scusa di doverti parlare perché mi piace ciò che pensi e che dici perché in te vedo le mie radici. Questo secolo oramai alla fine saturo di parassiti senza dignità mi spinge solo ad essere migliore con più volontà. Emanciparmi dall'incubo delle passioni cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male essere un'immagine divina di questa realtà. E ti vengo a cercare perché sto bene con te perché ho bisogno della tua presenza.
Vorrei essere te, così violenta così aspra d'amore, così accesa di vene di bellezza e così castigata.
Vorrei essere te: sola è piovuta una splendida frase musicale dalle mani di Dio quando protese dentro l'abbraccio della creazione spaventava ogni nulla e il cammino degli esseri incalzava.
Esiste una bocca scolpita, un volto d'angiolo chiaro e ambiguo, una opulenta creatura pallida dai denti di perla, dal passo spedito, esiste il suo sorriso aereo, dubbio, lampante, come un indicibile evento di luce.
Difficoltoso è riconoscer l'amore. Ma io quella sera più del tuo corpo ho desiderato il tuo tempo. Ho desiderato il tuo cuore. E forse questo significa amare. Voler aspettare. Voler condividere. Voler ricordare. Perciò sognavo di averti vicina. Di averti con me. Per ogni mattina. Quando la luce del giorno ci avrebbe svegliati. Accolti. Abbracciati. A far colazione. Dopo una doccia veloce. Chiederti: ti va di restare? Possiamo andarcene a correre. E dopo pranzare. Magari se vuoi questa sera ti porto a ballare. Nessun programma. Nessuna promessa. Soltanto una luce negli occhi a indicarci la strada. La stessa. E mentre stai dormendo penso che potrei abbracciarti. E invece resto fermo fermo ad osservarti. Che vadano affanculo tutte le paure della vita. Mi perdo dentro ai tuoi respiri e mi ripeto che ogni notte passata accanto a te vicino ai nostri sogni dovrebbe per giustizia essere infinita.