Poesie d'Autore migliori


in Poesie (Poesie d'Autore)
Profumo ancora un po' di te
quando mi hai detto che
non mi avresti mai lasciato
non pensavo che parlassi seriamente.
Ma chi ci crede a quelle frasi.
Solamente che adesso
sei nella mia mente.
E sorridi.
Avevi ragione quando dicevi
che non si può scappare
da chi ci ha amato veramente.
E adesso che nessuno ci vede
capisco che tra innamorarsi e amare
c'è una differenza madornale.
Puoi perfino maledirlo.
Ma l'amore se ne frega.
L'amore, lui. Succede.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Su gioia e dolore

    Allora una donna disse: Parlaci della Gioia e del Dolore.
    E lui rispose:
    La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,
    E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
    E come può essere altrimenti?
    Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
    La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
    E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
    Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
    E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.
    Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".
    Ma io vi dico che sono inseparabili.
    Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.

    In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
    Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
    Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La meditazione

      La nostra paura più profonda
      non è di essere inadeguati.

      La nostra paura più profonda,
      è di essere potenti oltre ogni limite.

      È la nostra luce, non la nostra ombra,
      a spaventarci di più.

      Ci domandiamo: " Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? "
      In realtà chi sei tu per Non esserlo?
      Siamo figli di Dio.

      Il nostro giocare in piccolo,
      non serve al mondo.

      Non c'è nulla di illuminato
      nello sminuire se stessi cosicché gli altri
      non si sentano insicuri intorno a noi.

      Siamo tutti nati per risplendere,
      come fanno i bambini.

      Siamo nati per rendere manifesta
      la gloria di Dio che è dentro di noi.

      Non solo in alcuni di noi:
      è in ognuno di noi.

      E quando permettiamo alla nostra luce
      di risplendere, inconsapevolmente diamo
      agli altri la possibilità di fare lo stesso.

      E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
      la nostra presenza
      automaticamente libera gli altri.
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        Scritta da: Elisa Iacobellis
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Se devi amarmi, per null'altro sia
        se non che per amore.
        Mai non dire:
        "L'amo per il sorriso,
        per lo sguardo,
        la gentilezza del parlare,
        il modo di pensare
        così conforme al mio,
        che mi rese sereno un giorno".
        Queste son tutte cose
        che posson mutare,
        Amato, in sé o per te, un amore
        così sorto potrebbe poi morire.
        E non amarmi per pietà di lacrime
        che bagnino il mio volto.
        Può scordare il pianto
        chi ebbe a lungo
        il tuo conforto, e perderti.
        Soltanto per amore amami
        e per sempre, per l'eternità.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          A Zacinto

          Né più mai toccherò le sacre sponde
          ove il mio corpo fanciulletto giacque,
          Zacinto mia, che te specchi nell'onde
          del greco mar da cui vergine nacque

          Venere, e fea quelle isole feconde
          col suo primo sorriso, onde non tacque
          le tue limpide nubi e le tue fronde
          l'inclito verso di colui che l'acque

          cantò fatali, ed il diverso esiglio
          per cui bello di fama e di sventura
          baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

          Tu non altro che il canto avrai del figlio,
          o materna mia terra; a noi prescrisse
          il fato illacrimata sepoltura.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            So quello che dirmi
            vorresti in quest'ora...
            Non dirlo!
            Guarda laggiù il fondo dello stagno
            che si fa cupo
            e come si rincorrono le nuvole
            specchianti sul velluto nero...
            Non dirlo!
            Questa è una mala notte.
            Lo so,
            in quest'ora infuria
            nel profondo del tuo petto
            tutto ciò che ti preme.
            Non chiedere!
            Sulla tua bocca indugia
            ancora la parola che ci fa infelici...
            Non dirla!
            Questa è una mala notte.
            Me lo dirai domani.
            Non lo sappiamo,
            chissà forse
            domani tutto sarà miracolosamente facile
            ciò che oggi nessun cuore può sopportare,
            ciò che oggi mi rende tanto infelice.
            Non chiedere!
            Questa è una mala notte.
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              Scritta da: Lorenzo Mariani
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Inno alla bellezza

              Vieni dal cielo profondo o esci dall'abisso,
              Bellezza? Il tuo sguardo, divino e infernale,
              dispensa alla rinfusa il sollievo e il crimine,
              ed in questo puoi essere paragonata al vino.

              Racchiudi nel tuo occhio il tramonto e l'aurora;
              profumi l'aria come una sera tempestosa;
              i tuoi baci sono un filtro e la tua bocca un'anfora
              che fanno vile l'eroe e il bimbo coraggioso.

              Esci dal nero baratro o discendi dagli astri?
              Il Destino irretito segue la tua gonna
              come un cane; semini a caso gioia e disastri,
              e governi ogni cosa e di nulla rispondi.

              Cammini sui cadaveri, o Bellezza, schernendoli,
              dei tuoi gioielli l'Orrore non è il meno attraente,
              l'Assassinio, in mezzo ai tuoi più cari ciondoli
              sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.

              Verso di te, candela, la falena abbagliata
              crepita e arde dicendo: Benedetta la fiamma!
              L'innamorato ansante piegato sull'amata
              pare un moribondo che accarezza la tomba.

              Che tu venga dal cielo o dall'inferno, che importa,
              Bellezza! Mostro enorme, spaventoso, ingenuo!
              Se i tuoi occhi, il sorriso, il piede m'aprono la porta
              di un Infinito che amo e che non ho mai conosciuto?

              Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena,
              tu ci rendi -fata dagli occhi di velluto,
              ritmo, profumo, luce, mia unica regina!
              L'universo meno odioso, meno pesante il minuto?
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Il mio passato

                Spesso ripeto sottovoce
                che si deve vivere di ricordi solo
                quando mi sono rimasti pochi giorni.
                Quello che è passato
                è come se non ci fosse mai stato.
                Il passato è un laccio che
                stringe la gola alla mia mente
                e toglie energie per affrontare il mio presente.
                Il passato è solo fumo
                di chi non ha vissuto.
                Quello che ho già visto
                non conta più niente.
                Il passato ed il futuro
                non sono realtà ma solo effimere illusioni.
                Devo liberarmi del tempo
                e vivere il presente giacché non esiste altro tempo
                che questo meraviglioso istante.
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Per la verità, io non ti amo coi miei occhi

                  Per la verità, io non ti amo coi miei occhi,
                  perché essi vedono in te un mucchio di difetti;
                  ma è il mio cuore che ama quel che loro disprezzano
                  e, apparenze a parte, ne gode alla follia.
                  Né i miei orecchi delizia il timbro della tua voce,
                  né la mia sensibilità è incline a vili toccamenti,
                  né il mio gusto e l'olfatto bramano l'invito
                  al banchetto dei sensi con te soltanto.
                  Ma né i miei cinque spiriti, né i miei cinque sensi
                  possono dissuadere questo mio sciocco cuore dal tuo servizio,
                  avendo ormai perso ogni sembianza umana,
                  ridotto a schiavo e misero vassallo del tuo superbo cuore.
                  Solo in questo io considero la mia peste un bene:
                  che chi mi fa peccare, m'infligge pure la penitenza.
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