Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Mauro Barazzuol
in Poesie (Poesie d'Autore)
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
contro le porte della notte
e i passanti che passano li segnano a dito
ma i ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno
ed è la loro ombra soltanto
che trema nella notte
stimolando la rabbia dei passanti
la loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
essi sono altrove molto più lontano della notte
molto più in alto del giorno
nell'abbagliante splendore del loro primo amore.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Il mio occhio s'è fatto pittore ed ha tracciato
    L'immagine tua bella sul quadro del mio cuore;
    il mio corpo è cornice in cui è racchiusa,
    Prospettica, eccellente arte pittorica,
    Ché attraverso il pittore devi vederne l'arte
    Per trovar dove sia la tua autentica immagine dipinta,
    Custodita nella bottega del mio seno,
    Che ha gli occhi tuoi per vetri alle finestre.
    Vedi ora come gli occhi si aiutino a vicenda:
    I miei hanno tracciato la tua figura e i tuoi
    Son finestre al mio seno, per cui il Sole
    Gode affacciarsi ad ammirare te.
    Però all'arte dell'occhio manca la miglior grazia:
    Ritrae quello che vede, ma non conosce il cuore.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      I vostri figli

      I vostri figli non sono figli vostri... sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
      Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
      Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
      Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
      Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
      Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
      Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
      L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suoi vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
      Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo.
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        Scritta da: Marilù Rossi
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        È difficile per i veri amanti
        imparare a giacere senza abbracci né baci
        senza un bisbiglio, senza un sospiro, muti
        ciascuno scaldandosi alla gloria dell'altro.
        Non sottovalutiamo le braccia e le labbra
        quali garanzie rinnovate di costanza,
        né la parola, comunicazione necessaria
        se i cuori oppressi brancolano nel buio.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Edge

          The woman is perfected.
          Her dead
          Body wears the smile of accomplishment,
          The illusion of a Greek necessity
          Flows in the scrolls of her toga,
          Her bare
          Feet seem to be saying:
          We have come so far, it is over.
          Each dead child coiled, a white serpent,
          One at each little
          Pitcher of milk, now empty.
          She has folded
          Them back into her body as petals
          Of a rose close when the garden
          Stiffens and odors bleed
          From the sweet, deep throats of the night flower.
          The moon has nothing to be sad about,
          Staring from her hood of bone.
          She is used to this sort of thing.
          Her blacks crackle and drag.
          Orlo
          -Sylvia Plath

          La donna è a perfezione.
          Il suo morto

          Corpo ha il sorriso del compimento,
          un'illusione di greca necessità

          scorre lungo i drappeggi della sua toga,
          i suoi nudi

          piedi sembran dire:
          abbiamo tanto camminato, è finita.

          Si sono rannicchiati i morti infanti ciascuno
          come un bianco serpente a una delle due piccole

          tazze del latte, ora vuote.
          Lei li ha riavvolti

          Dentro il suo corpo come petali
          di una rosa richiusa quando il giardino

          s'intorpidisce e sanguinano odori
          dalle dolci, profonde gole del fiore della notte.

          Niente di cui rattristarsi ha la luna
          che guarda dal suo cappuccio d'osso.

          A certe cose è ormai abituata.
          Crepitano, si tendono le sue macchie nere.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Non aspettare di finire l'università,
            di innamorarti,
            di trovare lavoro,
            di sposarti,
            di avere figli,
            di vederli sistemati,
            di perdere quei dieci chili,
            che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
            la primavera,
            l'estate,
            l'autunno o l'inverno.
            Non c'è momento migliore di questo per essere felice.
            La felicità è un percorso, non una destinazione.
            Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
            ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.
            Ricordati che la pelle avvizzisce,
            i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
            Ma l'importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
            Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
            Dietro ogni traguardo c'è una nuova partenza.
            Dietro ogni risultato c'è un'altra sfida. Finché sei vivo, sentiti vivo.
            Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              il mio amico William

              Il mio amico William è un uomo fortunato:
              non ha abbastanza immaginazione per soffrire.

              Ha conservato il suo primo impiego,
              la sua prima moglie.

              È capace di guidare per 50.000 miglia
              senza una frenata.

              Balla come un cigno
              e ha gli occhi più belli e inespressivi
              che ci siano da El Paso fino a qui.

              Il suo giardino è un paradiso,
              i tacchi delle sue scarpe sono sempre allo stesso livello
              e la sua stretta di mano è vigorosa.

              La gente gli vuol bene.

              Quando il mio amico William morirà
              non sarà certo di cancro o di pazzia,

              passerà davanti al diavolo
              per andare in paradiso.

              Stasera lo vedrete alla festa
              sorridere
              davanti al suo Martini

              beato e contento
              mentre qualcuno
              gli chiava la moglie
              nel bagno.
              Composta mercoledì 25 settembre 2013
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                Scritta da: Andrea De Candia
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                L'odio

                Guardate com'è sempre efficiente,
                come si mantiene in forma
                nel nostro secolo l'odio.
                Con quanta facilità supera gli ostacoli.
                Come gli è facile avventarsi, agguantare.

                Non è come gli altri sentimenti.
                Insieme più vecchio e più giovane di loro.
                Da solo genera le cause
                che lo fanno nascere.
                Se si addormenta, il suo non è mai un sonno eterno.
                L'insonnia non lo indebolisce, ma lo rafforza.

                Religione o non religione -
                purché ci si inginocchi per il via.
                Patria o no -
                purché si scatti alla partenza.
                Anche la giustizia va bene all'inizio.
                Poi corre tutto solo.
                L'odio. L'odio.
                Una smorfia di estasi amorosa
                gli deforma il viso.

                Oh, quegli altri sentimenti -
                malaticci e fiacchi.
                Da quando la fratellanza
                può contare sulle folle?
                La compassione è mai
                giunta prima al traguardo?
                Il dubbio quanti volenterosi trascina?
                Lui solo trascina, che sa il fatto suo.

                Capace, sveglio, molto laborioso.
                Occorre dire quanti canzoni ha composto?
                Quante pagine ha scritto nei libri di storia?
                Quanti tappeti umani ha disteso
                su quante piazze, stadi?

                Diciamoci la verità:
                sa creare bellezza.
                Splendidi i suoi bagliori nella notte nera.
                Magnifiche le nubi degli scoppi nell'alba rosata.
                Innegabile è il pathos delle rovine
                e l'umorismo grasso
                della colonna che vigorosa le sovrasta.

                è un maestro del contrasto
                tra fracasso e silenzio,
                tra sangue rosso e neve bianca.
                E soprattutto non lo annoia mai
                il motivo del lindo carnefice
                sopra la vittima insozzata.

                In ogni istante è pronto a nuovi compiti.
                Se deve aspettare, aspetterà.
                Lo dicono cieco. Cieco?
                Ha la vista acuta del cecchino
                e guarda risoluto al futuro
                - lui solo.
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