Le migliori poesie di Michele Gentile

Poeta, nato martedì 4 gennaio 1972 a Ostia - Roma (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Michele Gentile

Alla tua!

Non hai un lavoro,
aperitivo
non hai un futuro,
aperitivo
sei passivo,
aperitivo
non puoi fare neppure il pornodivo,
aperitivo
bevi vino
aperitivo
bevi birra,
aperitivo
ti bevi tutto
aperitivo
Bobo Vieri,
aperitivo
Belen Rodriguez,
aperitivo
solo ieri,
aperitivo
facevi i quiz,
aperitivo
mentre ora,
aperitivo
ti dai allo spritz,
aperitivo.
Non sogni più,
aperitivo
non conti più,
aperitivo
la mandi giù,
aperitivo
non torna su,
aperitivo
lo sai anche tu,
aperitivo
sei proprio tu?
aperitivo.
Buonanotte.
Michele Gentile
Composta domenica 10 novembre 2013
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Michele Gentile

    Pioveva a Roma

    "Roma è una cosa a parte;
    si spiega con un tramonto
    e si capisce con una carezza".
    Quante volte me l'hai detto.
    Pioveva e me lo trovai scritto in fondo all'anima,
    carne viva di un'incomprensibile mattino.
    Non dovevi partire!
    Le botticelle in fila per un turista
    Il tramonto sulle spalle di un Santo.
    L'inverno sta tornando
    si dispera lungo il Tevere.
    Crolla la sera al respiro della tua assenza,
    sei lontano
    mai straniero
    come nido violato
    un sorriso si è perso nel vento.
    "Roma non ha pretese.
    Non le importa del cielo
    non teme le offese".
    Mi fu detto ma pioveva ancora
    e ancora voglio vivere la vita
    come capriccio di bambini.
    Solo conciamo queste righe sottopelle
    solo sogno di ritrovarti presto
    in piedi su quella strada o in pace
    su quella panchina
    da dove si vedeva casa.
    Michele Gentile
    Composta venerdì 26 febbraio 2016
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Michele Gentile

      Arcangelo

      Chi brama l'orizzonte
      le anime, il cielo
      fugge il tuo nome.
      Fiero respiro
      del divino comando
      legge di spada.

      Terribilis est locus iste
      ombra di guerra
      Hic domus dei est
      non sarò io a tacere
      et porta coeli
      a spegnere la croce.

      La morte sorride
      soffoca l'indulgente attesa
      e china il capo
      dinanzi al tempo tuo,
      tempo senza stagioni
      senza pietà
      tempo di approdo.
      Michele Gentile
      Composta martedì 29 settembre 2015
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Michele Gentile

        Il cuore mio

        Si salva a metà
        virando verso un sorriso.
        Con ali stanche
        evita le stelle
        per non schiantarsi
        su di una lacrima.
        Poi d'improvviso le cattura
        le imprigiona in uno sguardo,
        le dona all'aurora.
        Parla di sogni
        che ha prestato
        scrive di giorni
        che ha calpestato,
        si ripara dalla pioggia
        spogliandosi di ogni rancore.
        Si salva a metà
        morendo dentro un abbraccio,
        mi invita a tornare
        spalancandomi le porte del mare.
        Michele Gentile
        Composta mercoledì 28 maggio 2014
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Michele Gentile

          Zona d'ombra

          Non soccombo a queste onde
          sereni giorni
          incantatori di saccenti.
          Crepita la frontiera
          crena maleodorante,
          tollerando il sonno
          del girasole
          armo il torace.
          Avanzo di un secolo
          folate di minuti
          a scandire il martirio,
          lascio che parli
          il mio sangue.
          Combatti per la tua libertà,
          vieni alla luce.
          Cadremo insieme
          tenendoci per cuore
          sbranati,
          cremisi steli ma
          fuori dalla zona d'ombra.
          Michele Gentile
          Composta sabato 13 giugno 2015
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Michele Gentile

            Il figlio della luna

            Riemergo dal silenzio
            dei giorni a venire
            come Atlantide dagli abissi
            con quelle verità
            che vi possono guarire.
            Idolatro il sentiero
            che mi scelse da bambino,
            le sue ferite ancora aperte
            l'inchiostro sulla pelle,
            l'amaro in gola
            per infettarmi il sangue
            con la rabbia della parola.
            Il passo è lento ma
            non conosce riposo.
            Si muove nel vento
            feroce, vigoroso.
            Lascia impronte profonde
            sul mare in tempesta
            sono isole feconde
            che coltivo nella testa.
            Mille volte sono crollato
            scosso da una lacrima,
            mille volte mi sono rialzato
            con indosso quella lacrima,
            ogni giorno più forte e disperato di ieri
            un misantropo Pierrot che resta ancora in piedi.
            E oggi che l'età si compie
            oltre il corso della vita mia
            non c'è ragione
            che io cambi idea
            sulla malinconia.
            Nessuna obbedienza, nessuna pietà
            per chi non dimora la poesia,
            nessuna alleanza, nessun aldilà
            per chi vuole vietare la fantasia.
            Io sono il perdono
            che non merita questa realtà
            sono la grazia
            che non è concessa
            a sua maestà.
            Sono la tua preghiera
            sono la mia bandiera,
            sono uno che non ha paura
            sono solo un poeta,
            il figlio della luna.
            Michele Gentile
            Composta mercoledì 25 marzo 2020
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Michele Gentile

              Padre mio

              Nessuna compassione padre,
              nessun perdono.
              Mi hai lasciato sull'orlo della notte
              e ho imparato
              a camminare nelle tenebre.
              Hai spento tutte le stelle
              e ho preso a viaggiare solo
              e senza orizzonte.
              Hai strappato le mie radici
              facendole avvizzire nelle lacrime
              e ora sono vene
              che mi nutrono di rabbia
              e d'amore.
              Hai cancellato ogni impronta
              che ho lasciato per non perdermi
              ma ho continuato a cercarmi
              fino a ritrovarmi nell'inquietudine del mare.
              Mai sarò male
              che genera altro male
              ma tu, padre
              tu non ci sarai.
              Sei oramai l'eco lontana di un sole
              che si perde dietro le cime,
              sei il libro delle favole
              che ho riposto in fondo
              al cassetto dei ricordi.
              Michele Gentile
              Composta giovedì 14 gennaio 2021
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Michele Gentile

                RapSodico

                Senso unico
                senso di colpa
                senso di abbandono
                quando chiudi quella porta,
                nel bel mezzo d'una storia
                che finisce senza gloria
                mi ritrovo a riscoprire
                come odiare la memoria.

                Tempo andato
                tempo perso
                tempo di rancori senza senso,
                mentre lascio respirare questo verso
                realizzando che non c'è nulla di diverso
                nel trovarmi in questo mare
                ancora solo
                nel sapermi nuovamente
                ucciso in volo,
                sillabando goffamente
                un cielo azzurro
                andato in pezzi
                come l'eco di un sussurro.

                "Quindi?"

                Come stai
                come sto
                come e quando siamo stati
                già sfiniti e terminati
                ritornati e mai partiti
                per quel tempo andato a male
                con l'autunno da imparare
                di un inverno senza cuore
                e un domani...
                ... "così non vale!"
                Michele Gentile
                Composta mercoledì 1 ottobre 2014
                Vota la poesia: Commenta