Scritto da: Biagio Di Girolamo
in Diario (Delusioni)
Fa male quando ti fanno credere di essere amici e poi non lo sono.
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Fa male quando ti fanno credere di essere amici e poi non lo sono.
Non ci sono più i ti amo di una volta, quando dirlo ti faceva salire un nodo alla gola, ti venivano gli occhi dolci, lucidi. E ti sentivi felice, come se avessi vinto una lotteria... non ci sono più i ti amo di una volta... quando come scemi si aspettava sotto la pioggia alla fermata, dentro un'auto ad ascoltare musica, in attesa di lei o di lui. Non ci sono più i ti amo di una volta, non c'è più una rosa ad ogni incontro... non c'è più il ti amo di una volta.
Io mi sento come un profeta per anime perse, afflitte, un dottore dei cuori tristi e feriti.
Più passano gli anni, più le delusioni sono profonde e inaspriscono il cuore, e proprio in quel momento, quando accettiamo questa condizione come se ci appartenesse, che incrociamo l'angolo sbagliato e andiamo a sbattere contro chi ormai non aspettavamo più.
Non parli più.
Non parliamo più.
Odio questo tipo di silenzio.
Ancora una volta ci siamo voluti troppo, senza tenerci abbastanza.
Non so più come stai, come sto.
Restano i segni delle tue mani dei tuoi morsi sulla mia pelle, e non siamo più quelli di prima.
Niente più sorrisi. Niente più parole.
Solo sguardi che si cercano e si perdono per scelta.
Manchi.
Volevo dirti che lo so.
So come ci sente quando si è soli...
So cosa vuol dire arrivare alla sera stanchi, con la voglia di andare a casa e trovare un letto vuoto.
So cosa vuol dire passare le notti a fissare il soffitto, e scoppiare in lacrime senza un motivo.
So cosa vuol dire addormentarsi abbracciando il cuscino.
Lo so come ci sente ad essere in mezzo alla gente e sentirti solo ugualmente.
E so anche che non capirai perché sto dicendo questo, ma so come ci sente quando si è soli.
È come quando pensi "ora troverò il coraggio di parlare" e poi resti li zitto, con gli occhi lucidi e un sorriso finto e speri che la prossima volta andrà meglio, ma la prossima volta sarà uguale a tutte le altre... e tu soffochi sempre un po di più...
e dovrei dirtelo il perché lo so, ma andrà meglio la prossima...
Ciao piccolino...
Era un giorno come tutti gli altri, un giorno qualunque, ed'è rimasto indelebile nel mio cuore, una ferita che mai guarirà. Una cicatrice che ha solcato la mia anima, così profondamente. Da farla sanguinare per sempre.
Quando sarò stanco non mi vedrete più,
non troverete più il mio sorriso
le mie battute.
Non servirà cercarmi
perché non vi sarà più necessità di parlare.
Quando deciderò di riposarmi, mi annoierò
in quel dolce far niente
guardando il nascere del sole ed il suo tramonto.
Eviterò i luoghi affollati
mi basterà una spiaggia d'autunno ed un po' di vento
quello che accarezza il viso e spettina i capelli.
Quando tutto sarà finito, penso che ci sarà un nuovo inizio...
perché tutto si trasforma ed io non ho capito ancora in cosa...
ma so che mi piacerà
perché comunque per me sarà sempre una novità.
Nemmeno un giorno. Nemmeno un giorno sei rimasto da solo. Sei già a spasso al birrodromo a Misano con lei. Non vedevi l'ora! Visto che non l'hai persa? Lo sapevi, non l'hai mai lasciata. E non riesco a lavorare, sto per uscire di casa e c'è ancora il casco che usavi tu... e le bandane che guarda caso erano sempre sbagliate.
Sto per uscire di casa e c'è il tuo casco sulla tavola vicino le chiavi. La tua maglia sotto la sella, la tua faccia sul cellulare.
Le tue mutande, le tue rose, i tuoi biglietti da visita, le tue foto... tutte cose da buttare via.
Tutte cose, solo cose, oggetti... ma quello che ho nel cuore non riesco a buttarlo via. Aspetto e aspetto ma fa ancora male... tanto.
Era un amore bellissimo... perché l'hai rovinato?
E mentre il cuore sanguina, capii di essere in mare aperto, circondata dalla sola presenza di squali. E le ferite dovevano essere solo richiuse.