Scritta da: Gianluca Cristadoro
in Umorismo (Giochi di parole)
Quiesce chi v'entra, chi n'esce si sventra. Qui nasce chi è in fasce, Qui pasce chi riesce, Chi è carne e chi è pesce!
Composta mercoledì 10 luglio 2013
Quiesce chi v'entra, chi n'esce si sventra. Qui nasce chi è in fasce, Qui pasce chi riesce, Chi è carne e chi è pesce!
Cara Mella, ti trovo dolce, ma non ti trovo bella.
Etere o non etere? Questo è un problema di ricezione... del segnale!
Entro in un antro a Vitruvio e vi trovo un trivio e vetri tritati.
Un Vescovo di Vescovio, schivo e viscoso, scavò e scovò in una vasca un vecchio vischio di Vasco.
Dentro la teca la capra è cheta,
dietro la teca la capra prega.
Infinito coraggio
Sempre cara mi fu quell’idea folle
di quella crepa che da tante parti
del muro in fronte sguardo non elude.
Ma scendendo e tirando indovinati
sassi di là da quello per sovrumane
grida e dolentissima ingiuria,
io di mestier dipingo, piove nel loco
e i for di queste mura. Siccome a stento
oso dormir tra piume tante, io nello
infinito sollazzo in questa brace
vo cucinando: e mi convien d’inverno
le quattro stagioni con la passata.
Evviva il phon di lei! Così tra questa
intimità s’accascia il duca mio
e lo stuccar m’è d’uopo in questo muro.
Capitombolo a tombola, stramazzo a rubamazzo. Gioco a ramino con un bramino, mentre a Siniscola preferisco la briscola. Mi sollazzo a scopa e al gioco dell'Opa, che mi trovi in Italia o in giro per l'Europa. Nascondo i dadi negli armadi. Ma con la vita non gioco mai: potrei perdere e sarebbero guai!
Il presente si ripresenta con un presente!
Tanto va la barca al lago, forse meglio di un pattino.