Scritto da: Paolo Broni

L'anno del tempo pazzo


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...Pioveva solo un'ora al giorno, ma sempre nello stesso punto: sulla casa del sindaco. Poi il nuvolone si metteva a passeggiare avanti e indietro sul paese e appena vedeva qualcuno col cappello, zac, glielo incendiava con un fulminino. Poi venne un vento profumato e afrodisiaco. Quando soffiava, la gente si imbirriva e correva nelle fratte a due, a tre, a gruppi. Il prete era disperato, Un giorno, mentre inseguiva una coppia sorpresa a porcellare in sagrestia, prese una folata in faccia e lo trovarono in un pagliaio con una fedele ma non troppo.
Ad aprile ecco di colpo l'estate. Quarantasette gradi. Il grano maturò e in due giorni era cotto. Raccogliemmo duecento quintali di sfilatini di pane. Faceva così caldo che le uova bollivano non solo sul tetto delle macchine, ma anche nel culo delle galline, le poverette starnazzavano e la mattina trovavamo le omelettes nella paglia del pollaio. Il laghetto si prosciugò in un soffio. I pesci trovarono rifugio nelle vasche da bagno e non c'era verso di mandarli via, ci toccava far la doccia insieme alla trota. I pesci gatto davano la caccia ai topi. Tutti portavamo dei cappelli di paglia, ma il sole incendiava anche quelli, e ... [segue »]

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    Scritto da: Paolo Broni

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    Ah ah ah... Simpaticissima! Complimenti!

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