Scritto da: Daniele Alberani

La Tormenta


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...credo si rovinerà a tagliare un'altra gola!"
Ora! Doveva saltarle addosso e vomitarle in faccia tutto il suo odio. Ma aveva paura. Si piegò ancora di più sulle ginocchia e vomitò. Jane, quel mostro, continuava a parlare ma lei udiva solo qualche frase in qua e in là che non faceva altro che accrescere il suo disgusto e il suo terrore.
"... non vuoi che Tom ti lasci, giusto? E allora vedi di non farti uscire questa storia, perché... Non so come reagirà... È alquanto violento ultimamente."
Fece per uscire.
"Ah, se dici mezza parola a John ti sventro e do le tue budella ai cani!"

Aveva in braccio i suoi due piccini quando arrivò John. Il sangue cominciava a raggrumarsi. L'odore nella stanza era pestilenziale.
Non dimenticò mai gli occhi di John a quella vista. Gli si riempirono di lacrime mai versate e le domandò il perché di quel folle gesto. Pensava fosse stata lei a ucciderli. Per questo si sacrificò. Per salvarla. Lei non fu in grado di discutere. Era vero amore il loro, così come era vero l'amore che provava per i suoi figli. Ma l'amore nulla può contro la paura. Al diavolo tutti quelli che dicevano il contrario.... [segue »]

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    Scritto da: Daniele Alberani
    Riferimento:
    Nasce come un racconto fantasy. Probabilmente i dialoghi sono stereotipati e alcuni espedienti per trascinare la trama sui binari che avevo in mente non sono stati dei più sensati.
    Lo stile si avvicina molto (moltissimo) a quello di G. R. R. Martin. Che altro, se vi va di leggere un racconto che rasenta il noir (così mi è stato detto) e che lascia al lettore l'intuizione, beh sprecate qualche minuto per leggere "La tormenta", altrimenti fa niente.
    Ogni commento, critica o consiglio sono sempre graditi.

    Commenti

    1
    postato da , il
    Bello. Come hai detto, stile forse troppo vicino a Martin e alcune incongruenze. Il lavoro è lodevole, un ottimo inizio, un'ottima caratterizzazione del personaggio principale, con dubbi e contraddizioni tipiche dell'età del ragazzino che già vuole diventare grande. Si perde un po' nella fase centrale anche se considerato che deve essere concepita nel lettore l'idea della sua vita normale ci può stare. Interessante l'intreccio che si viene a creare e, devo dire, lasciando l'intuizione al lettore anche nel finale, senza dare una completa e assoluta visione delle cose sei riuscito a creare quella sensazione di 'scomodità' tipica dei thriller o dei noir, mettendo nella testa di chi legge mille idee che si aggrovigliano e danno spazio a interpretazioni, rendendo eccitante anche il dubbio. Un buon lavoro, da migliorare, come hai sottolineato, ma un bel lavoro. ++++++++

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