Scritto da: Andrea Bidin

Quelli della maschera... teatrale?


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...per sicurezza personale, per apparire, per farci ben volere, cerchiamo di assecondare, avvicinare, raggiungere. Ma si tratta pur sempre di un io costruito a tavolino, studiato, non rappresentante veritiero di noi stessi, non sempre almeno.
È questo fenomeno della "maschera" che davvero non sopporto. Ci son stati grandi scrittori del passato (uno su tutti il maestro Pirandello nel suo massimo capolavoro "uno nessuno centomila" ) che hanno affrontato la questione dal punto di vista individuale, personale, cercando di rapportarsi in prima persona tramite un personaggio inventato e forse maschera lui pure di noi stessi che tenta di comprendere il mondo che lo circonda, le persone che lo circondano, i loro comportamenti, i loro gesti, i loro pensieri, le loro paure, le loro convinzioni.
Nell'opera massima pirandelliana il protagonista ipotizza l'esistenza di più maschere di se stesso, di più io appartenenti ad ogni persona che lo attornia e che lo vede, giocoforza, secondo le sue idee, i suoi principi, le sue convinzioni. Nel susseguirsi di eventi quotidiani si arriva alla conclusione che ognuno conosce il protagonista secondo quelle che sono le sue idee, arrivando a vedere in lui una persona diversa, una persona che non gli appartiene realmente ma che ai ... [segue »]
Composto martedì 8 dicembre 2009

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