"Vedi" - disse Charles - "tu sei una donna e non lo sei solo perché lo esprime il tuo corpo ma lo sei, anche e soprattutto, perché hai una identità univoca, solida. Non è il tranello del complimento a tutti i costi che deve farti sentire donna e tantomeno la competizione ambita con le altre donne. Tu sei donna perché lo sei dentro, perché ne è pregna la tua consapevolezza, perché ne è piena la tua coscienza. Tu non sei una pupa o una bambola. Tu sei quel rispetto che ti conquisti, giorno dopo giorno, con la tua autorevolezza femminile che diventa soavità esemplare. La femminilità è un dono, non è un pacco. E devi viverla per te, tenendola stretta a te, essendone gelosa e difendendola. Sentirsi donna non dipende dagli altri o dalle altre. Dipende da te. E ricorda che i complimenti a tutti i costi sono indiscriminati e non hanno il tuo valore ma sono cianfrusaglie nel mercato della libidine." Il fischio deciso e potente del capotreno annunciò la partenza del treno, così Charles, con un balzo poderoso, salì sulla carrozza per Dobois.
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