Scritto da: Stefania Meneghella

Alba


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...sereno e di non riconoscerlo. Era trascorso un anno e più da quando, lentamente, tutto era mutato... le sue ambizioni, prospettive, riflessioni, personalità ma, sopra ogni cosa, era mutata lei. Perché in quella giornata invernale, si voltò come per scorgere ogni evento passato e vide una lei diversa, e dondolava nei suoi cambiamenti. Dondolava nella vita. E nel futuro che sperava fosse altrettanto migliore... perché Glicera amava ciò che le sarebbe capitato, amava già tutto del futuro pur non conoscendolo affatto perché sapeva che aver superato la sua prima sfida l'aveva resa più forte, ed era pronta ad essere pronta... in tutto. Glicera si voltò indietro e, con la sua macchina del tempo, si ritrovò negli infiniti pianti, lunghi ed interminabili e nelle eterne attese, giorno dopo giorno, quando desiderava essere speciale... quando non sognava la solitudine ma essere in compagnia, e quando aveva bisogno di lui. E poi ammirò con circospezione il presente, e vide speranza. Vide un'infinita alba e sorrideva sempre e comunque, perché era così bello essere felice, perché non aveva creduto alle parole della sua amica e perché ora ci credeva eccome, perché si riteneva una stupida per non aver rischiato prima, perché la vita dall'altra ... [segue »]
Composto giovedì 2 febbraio 2012

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