Il biglietto d'imbarco

Capitolo: 1

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...far passare il treno", lei si rivedeva piccina sulle sue ginocchia di vecchio ormai consumato dal lavoro nei campi, quando la sera, le raccontava della sua vita di emigrato... guardando la moglie che rigovernava la stanza con una fierezza e un'attenzione insolita per le faccende di casa: mia nonna, (nata nel 1887) voleva cogliere nella voce e nei racconti del suo uomo alla figlia più piccola (mia madre è nata nel 1926) quelle sfumature di rimprovero o di rimpianto che molte volte nella sua solitudine, forse avvertiva in fondo alla sua anima.
Un contadino indirizzato volutamente ad un lavoro molto faticoso per realizzare la rete ferroviaria di New York attraverso le gallerie, ma meglio retribuito di altri lavori, per poter racimolare prima e più in fretta, quel capitale indispensabile ad acquistare la "terra" nella sua Rutigliano. Lui era fiero di essere già stato a New York che era definita "l'America dei ricchi" e dove aveva contribuito alla modernizzazione della città, mentre suo cognato, emigrato con la moglie in Argentina, "stava nell'America dei poveri" perché lì, si guadagnava poco! "
Dopo essere rientrato in patria nel 1910 per acquistare i terreni agricoli, mio nonno volle ripartire per poter acquistare questa volta anche ... [segue »]
Composto nel ottobre 2008

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    Info

    Riferimento:
    Pubblicazione su Donne illustri Rutiglianesi a cura di Leone Liboria e Gianni Capotorto Aprile 2009.
    Dedica:
    Alla mia nonna materna.

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