Mi raggiungervi con leggiadria ed eleganza, lentamente come se fossi disinteressato, ignaro del tempo che scorre e di tutto ciò che fa parte dell'essere umano. Le nostre anime si toccavano in silenzio, tra uno sguardo fugace e un rumore lontano che ti incuriosiva come se ogni cosa fosse una novità. Era un riposo per noi, una fuga dai nostri mondo così diversi e intoccabili tra loro, una dimensione nostra e di nessun altro. Io però non ero uno sconosciuto per te e lo capivo, dal tuo cercarmi, dal tuo seguirmi, dal tuo parlare, incomprensibile e chiaro allo stesso tempo. Due vite senza catene, senza legame libere tra loro, che scorrevano parallele e che ogni tanto si scontravano. Ripenso a quello sguardo curioso, quelle parole sconosciute, quell'anima calda e ad ogni rumore mi giro, sperando. Invano.
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