Scritto da: Andrea Manfrè

La saga infinita e la magia del doppio sole


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...non si vedeva traccia. Invece ventidue anni dopo il primo film è uscito il quarto, che però, tanto per complicare le cose, nell'ordine della vicenda sarebbe stato l'episodio iniziale. Avevo bisogno di un complice, perciò ho inflitto a mio figlio i primi tre in videocassetta, e poi quello nuovo al cinema. Ero felice di ricominciare a giocare, ma non ritrovavo più il senso di stupore dell'inizio. Il primo Star Wars era stato la magia del doppio sole che tramontava sulla tristezza di Luke Skywalker: da ridere, se la confrontavo con gli effetti speciali dei più recenti, ma ancora emozionante quando la rivedevo, e tenace come la resina di certi alberi di cui senti l'odore ancora per un bel po' dopo che l'hai tenuta fra le mani, anche se te le lavi. E poi forse il tempo non andava più con la stessa lentezza di quando ero studente, ma mi pareva che dopo avermi fatto aspettare tanto il quarto film, adesso in fretta e furia mi sbattessero in faccia il quinto, e poi ancora il sesto. L'ultimo. Proprio mentre tante altre cose vicino a me finivano, cambiandomi la vita. Uscendo dal multisala, quel pomeriggio, dopo aver chiuso il cerchio, non riuscivo ... [segue »]

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