Scritto da: Luigi Brambillaschi

IL PALAZZO DI VETRO


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...i vent'anni l'età più bella della vita".
La corona di fiori della Direzione ai funerali di mio padre, i miei colleghi amici che piangevano con me.
Le bomboniere, il regalo di nozze, la canzone "Era una notte che pioveva e che tirava..." tutti a ridere, mi ci è voluto qualche minuto per capire. Ciucci, scarpine fatte con l'ago, giraffe da mordere, le domande: come si chiama? È grande? Quanto pesa?. a chi assomiglia?
La casa comprata, le preoccupazioni: "Per fortuna è una ditta solida, non ti mancherà il lavoro, chissà quanti sacrifici, ci hai pensato bene? I calcoli sono giusti? Hai chiesto l'anticipo sulla liquidazione?
Un affollamento in portineria" è morto Claudio "." Quando? " " Ieri, mentre tornava a casa a tarda sera dopo aver lavorato troppe ore allo stabilimento di Casale ". Il funerale, i nostri visi che guardavano le pozzanghere, non ci riusciva di alzare la testa.
Un urlo:" Hanno venduto l'azienda ai Francesi, no agli Inglesi, ma che ne sapete voi? Sono Italiani ". Chi preoccupato: non ci licenzieranno", chi ottimista: "era ora di cambiare, non potevamo continuare con una società a conduzione famigliare". "Ci vogliono le multinazionali".
Sto male, sono depresso, il vino la soluzione,... [segue »]
Composto venerdì 10 marzo 2000

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    Scritto da: Luigi Brambillaschi
    Dedica:
    Dedico questo racconto a  persone eccezionali che ho avuto il piacere di conoscere nel luogo di lavoro.
    Grazie a Rino, Ezio, Agostino, Vittorino.

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