Scritto da: Francesca Zangrandi

Giardino di vita


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...noi abbiamo il dovere verso noi e gli altri di resistere, di vivere affinché non vi sia una pianta marcia nel giardino. Noi non capiamo che se anche solo uno di noi marcisce, ne risentono tutti. Ma oramai siamo così individualisti che crediamo che le uniche cose che contino siano il nostro benessere o il nostro malessere. Si! Avete sentito bene, siamo individualisti anche nella sofferenza. Ogni pianta si sforza per vivere e noi, che siamo così evoluti cosa facciamo? Ci perdiamo, ci lasciamo andare. Per questo, probabilmente, Leopardi ha visto il dolore, lo strazio e mai la forza, la generosità, l'amore di quel giardino, di quelle piante che non fanno altro che ricordarci che la felicità va conquistata e soprattutto apprezzata, che la vita non è grandi astrazioni, grandi basi teoriche, la vita è reale, è palpabile, si può vedere, assaporare. Io voglio fare un regalo a questo giardino. Voglio essere forte, voglio donargli pace, non voglio essere la pianta che si arrende. Voglio ogni giorno avere almeno un motivo di gioia, non serve molto, ne basta uno. Non mi arrendo. Possiamo scegliere, possiamo essere il giardino delle sofferenze, oppure il giardino di vita. Io ho fatto la mia scelta ora tocca a voi.
Composto venerdì 6 aprile 2012

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    Scritto da: Francesca Zangrandi
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    A tutti noi.

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