Scritto da: Mattia Masciullo
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...in quell'estate, come se fosse un onda impazzita in cui tuffarsi, ti ci butti dentro e naufraghi lontano con la speranza di incontrare la mano che ti porterà in salvo, quella mano che è stata sempre un po' lontano e un po' vicino, ma c'è sempre stata, quello sì. Hai avuto paura di afferrarla, a volte l'hai stretta con troppa forza e le hai fatto male, altre volte l'hai trascurata per altro, ma non se n'è mai andata ed è ancora lì. Questo è quello che conta. E stavolta la afferri per farla tua per sempre, vuoi cogliere l'attimo, cercare il momento perfetto. E quale può essere il momento perfetto se non la caduta di una stella che infuoca la volta celeste?
San Lorenzo è così. Affascinante, romantico, intenso, buio, stellato, immaginato, sognato, atteso.
È un'emozione fatta di tante lucine appese ad un cielo a cui tendiamo il naso per appiccicare speranze, sogni, desideri, illusioni. Soprattutto d'amore. 
E quella nottata è un brivido lungo la schiena, è fatta di chitarre che intonano le solite canzoni dai tempi dei nostri genitori, di tuffi in acqua quando il mare è così nero che non sembra lui, di fotografie e sabbia negli occhi, è fatto di "un bacio a labbra salate, un fuoco, quattro risate".  
È fatta soprattutto di due corpi che osservano insieme il cielo, di due occhi che guardano insieme la stessa stella, di due mani che si tengono insieme come in una lotta, di due cuori che non sanno di voler esprimere lo stesso desiderio, quello di restare così per sempre. Insieme.
Composto martedì 14 febbraio 2012

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