Metto gli auricolari nelle orecchie e ogni rumore attorno a me scompare. Mi appoggio al vetro e guardo fuori dal finestrino quello che rimane del mondo e della vita che ho vissuto. Vedo gli alberi scorrere troppo velocemente per i miei occhi. Abbasso lo sguardo e guardo l'asfalto: corre anche lui, velove, troppo veloce. Guardo il cielo: lui non corre, corro io. Mi ritornano in mente pensieri che non avrei mai voluto risvegliare. Il mare. La piscina. L'hotel. Quel ragazzo tanto desiderato e mai avuto. I pomeriggi passati accanto a lui. Il suo viso. Il suo corpo. Il tocco delle sue mani sulla mia pelle. Ricordi spaventosi. Ricordi troppo lontani. Chiudo gli occhi e il suo viso mi appare davanti. Li riapro e ho il suo ricordo nella mente. Li richiudo. Li riapro. Li richiudo e li riapro un altra volta ma la sua immagine non svanisce. Una lacrima attraversa lo spazio tra l'cchio e la bocca e quando ci arriva sento il suo sapore amaro, il sapore amaro della delusione. La canzone cambia riportandomi alla realtà, una realtà che mi sembra troppo impossibile.
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