Scritto da: Erika Moon

Le confidenze di una nuvola


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...stata scritta o disegnata nel libro del mio destino che né allora né ora è possibile conoscere. Ho respirato a lungo, ho sentito la forza della mia vita. Potevo toccarla da quando era vicino, potevo baciarla, potevo liberarla. Avevo dimenticato questo particolare per giorni fino a che, questa sera, mi è tornato in mente con l'aspetto di una luce veloce, ma chiara, incisiva. È stato il mio messaggio di oggi. Ero seduta su quella pietra, insieme eravamo immobili, eravamo sassi e tremolio. Sulla mia destra si vedeva una stradina apparentemente infinita: c'erano degli alberi e sembrava che oltre quelli continuasse. Mi sono alzata per cercare di percorrerla. Arrivata ad un certo punto mi sono accorta che quella strada era finita là dove regnava l'ultimo albero. Forse anche la nostra storia era finita lì, nonostante le parole. La strada non continuava, c'era solo lago, poi. Avrei potuto tuffarmi, mi era concesso. Oltre quella fine si apriva un infinito in cui solo io potevo e posso essere protagonista. Avrei potuto - e posso ora - nuotare e cercare altre rive.
Mantello rosso in un film in bianco e nero: una lattina di coca cola. Ho chiesto ad una nuvola che passava di lì di essere sincera e di dirmi con chi avrei dovuto passare il resto della mia vita. Avanti e indietro con le dita per rubare al cielo una lettera. E solo ora ricordo la lettera! E sorrido! Rimarrà il mio segreto, però, perché rivelarla agiterebbe troppo i destini! Non ci avevo fatto molto caso, mi sembrava la più assurda. Ma perché lì? Perché sul sasso? Perché con l'acqua? Sembra che ora tutto prenda forma e colori giusti.
Composto sabato 12 dicembre 2009

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    Scritto da: Erika Moon
    Riferimento:
    L, 16 Agosto 2009.

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