Scritto da: Eleonora M.

Guerra


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17 Agosto 1943, Val d'Arno
Sono il sergente del settimo reggimento Giovanni Aquilino. Siamo bloccati qui da tre mesi e diciassette giorni. La nostra postazione è ancora la più avanzata ma ieri siamo dovuti retrocedere per un attacco austriaco. Sebastiano non ce l'ha fatta: una scheggia gli ha bucato il polmone sinistro, sarebbe stato congedato tra due giorni, aveva una moglie che lo aspettava, due figli e due occhi verdi come la speranza, anche loro si sono spenti.
Sono esattamente due minuti che sto scrivendo, due minuti in più che sono vissuto, due minuti in meno che mi separano dalla morte, due minuti di ricordi, di pensieri che la mente di un essere umano vivo per un assurdo capriccio del destino ha partorito. Pensieri che qualcun altro non potrà mai più pensare.
È scesa la notte, si è spento il sole, anche nel mio cuore tutto è avvolto dalle tenebre. È come se il mondo avesse smesso di girare nel momento in cui ho tolto la prima vita e poi avesse ripreso, però ruotando in bianco e nero, ecco, i colori sono spariti dal mio universo. In fondo la morte non ha colori, forse il nero, nell'attimo in cui gli occhi ... [segue »]
Composto martedì 8 dicembre 2009

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