Scritto da: Martina Boselli

Lei


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...dalla sua presenza.
Dentro e fuori.
Me la volevo ritrovare ovunque.
In ogni mio giorno, in ogni occasione, anche la più stupida, volevo lei lì, a ridere con me, ad essere felice con me, ad essere con me.
Era stata abituata in passato a cavarsela sempre da sola, a non chiedere mai aiuto, a non doversi sfogare con nessuno perché le avevano sempre fatto pesare la sua presenza e questa dote di tirarsi fuori dagli impicci in modo silenzioso, le era rimasta addosso e non sapeva fare altrimenti.
Diceva sempre "non voglio disturbarti", "scusa forse avevi da fare", era tremendamente insicura, ed io lo capisco soltanto adesso, era innamorata di me, come io lo sono di lei, ma non sapeva come fare a dirmelo, credeva sempre di non essere abbastanza, si teneva tutto per sé ed io, da sciocco non avevo capito che altro non voleva che essere disturbata e disturbarmi. Lo so, glielo avrei dovuto dire che non era affatto una scocciatura, ma era tutto l'essenziale per me.
Ma non l'ho fatto. Non l'ho capito e l'ho persa. Un giorno ha sistemato il suo bagaglio e come è arrivata nella mia vita, in punta di piedi senza fare troppa ... [segue »]

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