Scritto da: Aurora Cantini

La Presolana e i suoi ragazzi perduti per sempre


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...un lenzuolo di lino bianco in cui la madre di Corrado sperava poter avvolgere il figlio.

Ma un'altra tregedia sconvolse le vite di altri giovani: qualche mese dopo la scomparsa del giovane Corrado, il 24 marzo 1968 una comitiva di sei ragazzi di Clusone e Ponte Selva (quattro maschi e due femmine) a cui si era unito un giovane di Bergamo, era salita in Presolana per festeggiare la prima domenica di primavera. Volevano brindare in vetta anche al compleanno di una delle ragazze. Prima di legarsi in cordata per l'impegnativa salita il ragazzo di Bergamo scattò loro una foto. La macchina fotografica venne ritrovata intatta e quella immagine sorridente fu l'ultimo battito di gioia di una speranza sfumata nell'eternità.

Non raggiunsero mai la vetta. Una enorme e inesorabile valanga li travolse, spazzando via il respiro, annullando la luce, schiacciando la forza e il vigore.
Cinquant'anni di giorni e di notti, di istanti mai avverati, di ore mai vissute.
La Presolana tace il suo tormento. Lenisce il pianto e, perenne, racchiude l'urlo dell'uomo nell'eco del tempo. La Presolana e i suoi giovani perduti per sempre.
Composto venerdì 18 maggio 2018

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