Scritto da: Luca Altomare

Tempus fugit! Dum fugit umbra, simil fugit irreparabile tempus


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...occhi... Una sola precauzione: è necessario spegnere il telefonino e non si può parlare al conducente. Cosa dici partiamo?"
"Ti seguo!"
"Benvenuto sulla macchina del tempo. Loro sono i miei nonni, Luigi e Antonio. Artigiani del tempo, filantropi del quotidiano vivere. Impagliatori di sentimenti. Il tempo per loro era scandito dal clock, clock, il suono del ferro degli zoccoli del mulo a contatto con il sentiero che dalla Sila li portava al paese. Giorni di cammino, sole, vento, pioggia e dialoghi con i propri pensieri per condividere sentimenti di paure ed emozioni vere.
Loro sono Gilda e Virginia, le rispettive mogli. Statue del tempo. Il quotidiano era scandito dalla sveglia del gallo, le faccende di casa, i figli da accudire, gli animali da nutrire e nelle sere di solitudine, dopo aver mandato i pargoli a letto, in attesa del rientro degli uomini, unica compagnia nel silenzio delle stelle, il suono dei ferri curvi per i lavori a maglia, a volte a tempo, a volte no, con il toc toc scandito dal pendolo dell'orologio. Nulla di particolare nelle loro storie di assoluta normalità, se non che padroni del loro tempo. Ora puoi aprire gli occhi."
Respiro... "Ti ringrazio per il fantastico viaggio, due ... [segue »]
Composto sabato 10 maggio 2014

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