Scritto da: Andrea Manfrè
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...parenti, anche alla lontana, ma tutti hanno scosso il capo; poi un giorno, mentre sedevo su una panchina della piazza, ho visto il parroco uscire dalla chiesa e mi è balenata un'idea. L'ho avvicinato e accennando alla lapide gli ho chiesto se qualcuno sapeva di questo Meister. È rimasto un attimo assorto, poi mi ha pregato di seguirlo in canonica, dove ha frugato fra libroni vecchi e polverosi, trovandone alla fine uno. L'ha consultato a lungo, poi con un sorriso di compiacimento mi ha detto che ero fortunato, e nello stesso tempo sfortunato, perché Meister era un trovatello e che quindi già all'epoca non aveva parenti.
Proprio per questo i suoi effetti personali erano stati inviati alla parrocchia e probabilmente si dovevano trovare lì. Avrebbe provveduto a cercarli e poi si sarebbe fatto vivo con me.
Uscii in verità un po' disilluso, sia perché temevo che il parroco sarebbe riuscito a trovarli, sia perché non mi aspettavo nulla di interessante nella visione di quelle poche cose.
Ed invece mi sbagliavo, perché già il giorno successivo il sacerdote si mise in contatto con me e potei così aprire una piccola cassetta polverosa, dove fra poveri indumenti trovai un libricino che, esaminato,... [segue »]

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