Scritto da: Gabriele Ceci

Annie (Quadri di parole)


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...corse nelle stazioni di Parigi, vedeva casa alla biglietteria di Ventimiglia partendo per il deserto del Sahara, tra Cheope e Chefren e il Partenone e passeggiando sulle rive del Danubio e Amsterdam dinanzi agli autoritratti di Van Gogh o alla Barcellona di Gaudì, dalla misteriosa Tripoli alla cara Roma, che di sera rendeva lustro a tutto il tempo che aveva passato, e tra un caffè nerobollente e un tè freddo a piazza San Marco nel volo di quell'uccelli non vedeva più niente, non sentiva più lo sbattere di ali, il vento tra i capelli, un brivido al sole calante, non parlava e osservando non guardava neanche più, nei sorrisi della gente solo traeva conforto ma della sua vita come se non le importasse, come se non dipendesse più da lei, come se non fosse più la sua, vita.
Annie che fino a poco tempo prima sentenziava le sue opinioni con l'eloquenza che solo chi l'ha sentita almeno una volta parlare poteva capire, o che per lo meno poteva apprezzare, con la sua ironia alle volte spicciola ma alle volte anche fin troppo profonda.
L'amore strugge, l'amore distrugge, e crea, l'amore che aveva donato e provato, profondamente ricambiato, l'amore che la ... [segue »]
Composto venerdì 31 luglio 2015

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