Scritto da: *marta*

On sleepless roads the sleepless go


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...andata proprio come speravano, ma Marta non voleva rinchiudersi, voleva affrontare quel terrore che la possedeva, non avrebbe lasciato che le rovinasse la serata. Si girò verso di lui e disse: "ti prego, non portarmi a casa. Restiamo ancora un po' e vediamo che non ricapiti. Non deve succedere ancora. Resta solo vicino a me, al resto ci penso io."
Lui assentì zitto, come se avesse appena visto un mostro, o una sconosciuta. Solo in quel momento si rese conto di quanto sarebbe stato difficile, ma ne apprezzò per l'ennesima volta il coraggio. Si, era ancora la donna di cui si era innamorato. Le caratteristiche principali erano rimaste lì, a volte sepolte sotto anni di problemi e dolori, ma c'erano. Finalmente riuscì a sorriderle, le prese la mano e si affidò a lei, al suo bisogno di reagire. Era la persona più forte che avesse conosciuto, così coraggiosa e così orgogliosa che per molto tempo l'aveva invidiata, poi finalmente aveva capito e aveva iniziato ad esserlo anche lui. Marta non se ne accorgeva, perché per lei era qualcosa di naturale, di spontaneo, ma era in grado di trasmettere agli altri tutta la propria fiducia, perché era una di quelle persone ... [segue »]
Composto lunedì 3 ottobre 2011

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