Scritto da: M. Ruvini

Odor di prossimo


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...Riconosco i colori di una camicia a quadri ben nota perché ce l'ha solo lui ed è sempre la stessa. Penso che Olindo Beretta stia dormendo o che stia trafficando qualcosa ,anche se non l'ho mai visto trafficare in quella selva amazzonica che è il suo giardino. La puzza è sempre più forte e fa vomitare. Non resisto e sono preso da conàti di vomito che mi liberano dell'abbondante colazione. Peccato! Quei cornetti alla crema erano proprio deliziosi e vedere ora quella disgustosa poltiglia ai miei piedi mi crea un triste rimpianto. Mi rialzo, ma il fetore è prepotente e non puoi respingerlo fuori dalle narici. Si insinua vorticoso nei polmoni e mi sembra che l'aria sia solo aria mefitica di zolfo, carne putrefatta e vomito stantio. Chiamo allora con una voce contratta dallo sforzo di prima il mio vicino perché magari mi spiegherà cosa ha sparso sul prato, forse, del letame liquido. Non ricevo risposta e scruto meglio tra gli spazi dei rami. Individuo il volto tumefatto e violaceo,lacerato sulle guance dai gas che ormai sfiatano vincenti. Dalla sua bocca esce un fiume in piena di piccole larve bianche che si contorcono alla ricerca spasmodica di carne e ... [segue »]

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    Scritto da: M. Ruvini
    Riferimento:
    Vicini insopportabili.
    Dedica:
    A chi vive ancora...

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