A un uomo fu dato il permesso di visitare il paradiso e l'inferno mentre era ancora in vita. Andò prima all'inferno, e lì vide una grande accolta di persone sedute a lunghe tavolate, imbandite di cibo ricco e abbondante. Eppure queste persone piangevano e stavano morendo di fame. Il visitatore ben presto ne vide la ragione: i cucchiai e le forchette che usavano erano più lunghe delle loro braccia, cosicché costoro erano incapaci di portare il cibo alla bocca. Poi l'uomo andò in paradiso e lì trovò la stessa situazione: lunghe tavolate imbandite con cibo di ogni genere; anche qui la gente aveva le posate più lunghe delle braccia e anche qui non poteva portare il cibo alla bocca; eppure avevano tutti l'aria di essere soddisfatti e ben nutriti. La spiegazione era semplice: anziché cercare di nutrire se stessi, si imboccavano reciprocamente.
Voglio sottolineare che l'autore di questa poesia NON è lo stesso Roberto Ferrucci del sito robertoferrucci.com, si tratta bensì di un caso di omonimia.
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