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La giacca


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...sorseggiò in compagnia della giacca e dei fiori. Brindò alla donna della sua vita che non arrivava e che forse non sarebbe arrivata mai, al fato che non voleva farle incontrare questa persona. Via via che il tempo passava, cresceva nel suo cuore una stupida malinconia. La gente che il suo occhio si era abituato a conoscere in quelle ore, ormai abbandonava il locale. Chiese a Erdàl di poter saldare il conto. Erano le ventidue e trenta. Pagò quello che doveva, e propose a Erdàl di fumarsi con lei un'altra sigaretta. Questa volta avrebbe offerto lei però. Quando furono di nuovo nello stesso posto fuori dal locale, consegnò al giovane turco il mazzo di fiori. "Questi sono per tua moglie. Donaglieli." Erdàl rise: "Ma mia moglie non qui. Mia moglie in Turchia!"  "Vero! Lo dimenticavo. Bene, allora prendili tu!" Erdàl rise di nuovo e la sua risata sincera proruppe dal cuore come un fiume in piena. "Teshekur, teshekur. Grazie." Diede un bacio sui fiori, poi tese la mano verso di lei e gliela strinse. "Se io avere incontrato te prima di mia moglie, io avere sposato te, al posto di lei. Tu volere me?" Quelle parole la fecero ... [segue »]

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