Proverbi

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Nen ti fidà de ll'albere quande penne, né de fèmmene che parle pietose.
Non ti fidare dell'albero che pende, né della donna che parla pietosamente.

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Chj à state muccicàte da la serpe, tè pahure de la ruscerte.
Chi è stato morso dalla serpe, ha paura della lucertola.

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Quande la fémmene vò, nisciune diàvele ce l'appò.
Quando la femmina vuole, nessun diavolo riesce a fermarla.

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Quando vedéte le néspule, piagnète, quelle è lu lùteme frutte de ll'estate.
Quando vedete le nespole, piangete, è l'ultimo frutto dell'estate.

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A settembre la rennelèlle se ne và luntane e a la villègne s'abbàlle cante e ssòne.
A settembre la rondinella se ne va lontana e alla vendemmia si balla canta e suona.

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Quande Criste chiude na porte, nn'ahàpre cente.
Quanto Cristo chiude una porta, ne apre cento.

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Addò ci stà na sòcere e na nore, se litiche a ogne ore.
Dove c'è una suocera e una nuora, si litiga ad ogni ora.

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Quer che nù strozza ngrassa.
Quello che non ammazza ingrassa.

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Voja de kavorà ssàrtene addosso, viemme a trovà domà cche oggi nun posso.
Voglia di lavorare saltami addosso, vienimi a trovare domani che oggi non posso.

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Che nu' lavora va in malora, chi lavora pure ce va; dunqu'è mejo a nù lavorà.
Chi non lavora va in rovina, chi lavora ci va ugualmente; dunque è meglio non lavorare.