Scritta da: Alan Pakistan

Traslocazione

Sentimento: lo stesso posto
Vagabondo allora ed adesso però
Non è il caso di preoccuparsi
Tornare indietro?
Ormai troppo tardi
E non c'è niente da recriminare
Tutto è già fatto, tutto è da fare
Non uno specchio per potersi osservare
Stanze di vetro nelle quali morire
Unico aiuto: un conto sospeso
Con un nemico lingua e terra straniero però
Condizione da soddisfare
Liberarsi dalla voglia di parlare
Grido: amico!
Condizione: sospeso tra cielo e terra
Fuoco ferito ed offeso
Non un sospiro
Una donna od un cane
Non un destino con cui possa giocare
Il cielo è uscito, cavalca sorpreso
Unico indizio: un angelo nero
Che va dicendo a tutti di essere Dio
Tra chi gli spara ci sono anch'io
E non c'è niente con cui possa volare
Non un sorriso a cui mi possa legare
E non c'è niente che mi sappia fermare
Unico solo
Vuoto, sabbia e dolore
Vado dicendo che sono Dio
Unico solo... io.
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    Scritta da: Alan Pakistan

    Restando

    Restando
    Come di storie sospese
    Alimentando un vuoto
    Fragili e cupe visioni
    Non di una ma di moltitudini d'ore
    E ozio, appena sussurrato
    Dolente, insofferente
    Rubo attimi agli attimi
    In incerte decisioni
    Essere ciò che sogno
    O ciò che il tempo mi consente e sono?
    Possibilità fugaci come sguardi chiusi
    Debbo seguirmi infine?
    E dove?
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      Scritta da: Alan Pakistan

      Momenti unici

      Il sole le sorrise
      Si svegliò e pianse
      Il sole le sorrise
      Si svegliò e vinse
      Le onde del cielo non rompono mai gli argini
      Eppure non odo fiori in questi prati
      Le onde d'oro non son che battiti
      Eppure non odo un suono in questi fragili momenti unici
      Lei verrà
      Lei verrà
      Io so che verrà
      Da me
      La nave ancorata non vuole partire
      Eppure la riva saluta già lontana
      La nave del cielo non si sa ancorare
      Eppure la riva saluta anche questi magici momenti unici
      Lei verrà
      Lei verrà
      Verrà
      Da me.
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        Scritta da: Alan Pakistan

        Poesia di niente

        L'uomo camminava sempre spalle al sole
        Macinava kilometri macinava parole
        Kilometro dopo kilometro
        Parole dopo parole
        Sole dopo sole dopo sole dopo sole
        Ho udito un uomo che gridava
        Gridava al mondo ciò che provava
        Ma il mondo passa senza vedere
        Non c'è nessuno che lo stia a sentire
        Ti porto dentro ovunque vado
        Questo non lo puoi cambiare
        Ti porto dentro ovunque vado
        Non so se puoi capire
        Son come vento nella sera
        Son come l'alba che è sorpresa dall'arrivo della gente
        Poesia di niente
        l'uomo stava quasi a cadere
        Vuoto intorno vuoto senza fine
        Vuoto dentro, vuoto senza ritorno
        Cupo ricordo di uno strano giorno
        Ho visto l'uomo che gridava
        Per una donna che non c'era
        Ma il mondo passa senza vedere
        Quell'uomo nessuno lo può sentire
        Ti porto dentro ovunque vado
        Questo non lo puoi cambiare
        Ti porto dentro ovunque sono
        Non so se puoi capire
        Son come pioggia, primavera
        Son come un fuoco che galleggia
        Sotto la linea della gente
        Poesia di niente.
        Composta giovedì 31 ottobre 1996
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          Scritta da: Alan Pakistan

          Notte di vetri

          Sarà che le grida non giungono agli occhi
          e le immagini sono disperse dietro agli specchi
          Sarà che ogni nome è un segreto
          e ogni segreto è diverso ma poi è lo stesso
          Sarà che il mio nome ti ho detto
          Sarà che il segreto è già perso
          Dietro il sole dello sguardo tuo brillante e terso
          Sono il figlio della pioggia
          Sono il re dello stagno del cuore degli occhi
          Questo è il mio regno
          Sarà che la storia è già scritta ma ogni giorno può cambiare
          Sarà che il silenzio si può toccare e mangiare e far sanguinare
          Sarà che non c'è niente di vero accanto al mistero
          Sarà che non c'è nessuno qui accanto a bagnarmi le spalle di pianto
          Sarà che la neve ti scotta se il cuore ti ghiaccia
          Sarà un giorno diverso
          Sarà un giorno ormai perso
          Sono il figlio della pioggia
          Sono il re dello stagno del cuore degli occhi
          Questo è il mio regno
          Sarà che tu non mi guardi e non sai cosa dire
          Sarà che è troppo tardi per non farti soffrire
          Sarà un inverno diverso in questo morire
          Sarà sole avrò freddo
          Sarà pioggia e dormire
          Sarà che la terra è bagnata dalla pioggia che cade
          Sarà che la notte è già stata e più nulla ti accade
          Sono il figlio della pioggia
          Sono il re dello stagno del cuore degli occhi
          Questo è il mio regno
          Sarà quello che sento ma non lo ricordo
          Sarà che il futuro si è perso e non sa ritornare.
          Composta lunedì 21 novembre 1994
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            Scritta da: Alan Pakistan
            Tu hai il diritto di non parlare
            Hai il diritto di non capire
            Hai il diritto di non sapere
            Hai il diritto di non godere
            Dei frutti del tuo lavoro
            Del tempo, del tuo destino
            Dei giorni e del tuo cammino
            Tu hai il diritto di non essere vivo
            Hai il diritto allo sfruttamento
            Di te stesso e del tuo tempo
            Hai diritto all'infelicità
            Hai diritto alla povertà
            Hai diritto di essere ucciso
            Dalla guerra e dal lavoro
            Hai il diritto ad essere scacciato
            Dai paesi che ti hanno sfruttato
            Hai il diritto di non ribellarti
            Hai il diritto di non aiutarti
            Hai il diritto a non avere niente
            Di non essere presente
            Hai il diritto alle malattie
            Infezioni od epidemie
            Hai il diritto di non curarti
            Hai diritto di comprare armi
            Per uccidere i tuoi fratelli
            Hai diritto all'ipocrisia
            Di chi dice che è la sola via
            Il capitalismo col suo sviluppo
            Hai diritto ad essere distrutto
            Sul mercato dove tutto ha un prezzo
            Hai diritto ad essere truffato
            Diritto di essere dimenticato
            Hai diritto alla miseria
            All'indigenza e all'invidia.
            Composta mercoledì 28 ottobre 1998
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