Le migliori poesie inserite da Oliviero Amandola

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Scritta da: Oliviero Amandola

Scende la neve sopra Torino

Scende la neve
sul baccano del mondo,
e riveste la terra
di un bianco silenzio.

Dona forma alle orme,
e con le sue ombre,
si espande sfumando
gli affanni del cuore
in respiri di vita.

Scende la neve
danzando scherzosa,
volteggiando i suoi petali
e donando alla terra
il suo vestito da sposa.

Scende leggera
sul letto del mondo,
oggi sarà festa,
fin dove l'occhio si posa.
Composta nel dicembre 2013
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    Scritta da: Oliviero Amandola

    L'essere donna sulla tua giovinezza

    L'essere donna sulla tua giovinezza,
    l'infinito del tuo sorriso,
    l'amicizia che ci stringe le mani
    e si nasconde nel cuore.
    Tu che dai il meglio di te in ogni tua frase,
    e nei piccoli sogni che raccogli ogni giorno.
    Anche oggi mi sono svegliato con la fortuna di averti vicino,
    e vorrei tanto poter impedire alla tua bellezza
    di perdersi nel tempo,
    tra i miei desideri pronuncio il tuo nome:
    Ti prego,
    scrivi anche oggi di me nel tuo cuore,
    non ti chiedo altro che questo,
    di perderti nei miei baci che ti chiedono dolcezza,
    di non lasciare svanire le mie parole nei dialoghi
    e nelle loro domande,
    di non rinchiudere i miei pensieri in un respiro affannato.
    Lasciali liberi di volare tra noi:
    Voglio rivedere i mei sguardi nei tuoi,
    i miei sussurri nelle tue voci,
    e voglio sentire ora il suono che mi distrae,
    che non mi fa più pensare,
    che non mi fa più soffrire.
    Spesso ripeto sottovoce il tuo nome
    fra le parole scritte nel tempo,
    sulla tua pelle, che morbida,
    profuma d'amore,
    e nei tuoi baci, le mie attenzioni.
    L'essere donna sulla tua giovinezza,
    è una carezza nel profondo del cuore:
    Vorresti sentirla ogni istante,
    ma lei si nasconde
    e si riassorbe nel sangue.
    Composta domenica 10 novembre 2013
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      Scritta da: Oliviero Amandola

      Accordi

      Solo il mio respiro ed il bisbiglio delle foglie raccolte
      a mucchietti dal vento;
      a quest'ora, in questo luogo, assente è ogni rumore,
      e libero ogni ricordo nelle radici profonde si lega e si accorda.

      Nel loro misterioso silenzio si schiudono i fiori,
      come baci e carezze che si lasciano cullare
      da questa quiete, dove l'allegrezza, e di questo silenzio,
      la sua più incommensurabile eterna dolcezza.

      Lievi e leggeri sono anche stamani i pensieri,
      quasi nascosti, sembrano legarsi ai profumi, e ciò
      che di loro, accompagna attraveso sentieri nascosti nel tempo,
      ogni significato più intimo al cuore,

      E come una stanza aperta ad ogni passaggio,
      ecco questo paesaggio, così mesto e tranquillo,
      sembra raccogliere in un istante tutto il suo intero negli occhi,

      in questa valle che rivestita a tratti da aperta campagna,
      dove pendii, vertici e piccoli e, poco più grandi sentieri,
      riscaldano ai primi raggi la terra, ed ogni amarezza dall'anima portano via,

      Come se ogni pensiero ed ogni suo possesso,
      fossero sospesi su un balcone infinito del mondo,
      attendendo silenziosi il seme per il loro futuro raccolto.

      E pari a questa terra, anche te, nel mio cuore,
      di dolcezze ti nutri e ti schiudi illuminando
      negli occhi miei delicate e timide promesse,

      e son baci di petali nuovi, e gocce di fresca rugiada,
      quello di cui nel primo mattino, non trovando parola,
      si ricerca inseguendo ciò che nell'anima di nascosto, s'imbriglia

      e tra il profumo della resina e di fiori,
      (come il torrente, che sembra difendere questo quadretto di mondo )
      respiro perdendomi in questo paesaggio,

      dove della vita l'essenza, è l'amore stesso, che eterno e vero,
      colma di grazie e profumi, ogni musica e poesia,
      e l'anima bagna, portando via dal mio cuore, ogni tristezza ed ogni rancore.
      Composta martedì 12 agosto 2014
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        Scritta da: Oliviero Amandola

        Se il vento urla, tu chiamami più forte

        Se il vento urla, tu chiamami più forte,
        non lasciare naufragare la tua voce fra mille pensieri,
        reclama quel suono che ti ha fatto cadere,
        e se il vento soffia più forte, tu vola più in alto.

        Angelo, anima mia, tu che hai vissuto una vita non ascoltata,
        dove ogni decisione era solo un pretesto per nuovamente fuggire
        accogli in te la felicità segreta che sa catturare e trattenere al viso il sorriso più puro.

        E adagiando le tue emozioni in un nome, a gran voce,
        chiamami ancora,
        sia che il vento urli o che sia solo più una soffice brezza,
        nella libertà che nell'ultima ora conquista ogni mente confusa,
        tu liberati, e vola lontano da quella presenza mai esistita.

        Vola libera chiamando forte il mio nome,
        cosicché la vita tu possa dire d'averla vissuta
        non solo più guardandola attraverso uno stretto spiraglio di luce,
        ma sognando, ritrovando dei nostri giorni, il loro giusto valore,

        e se il mondo urla fermando ogni tua scelta,
        tu sappi andar oltre, e vola,
        vola alto reclamando a gran voce il tuo pezzetto di cielo:

        Poiché è solo nel sentirsi liberi in ogni orizzonte,
        che attraverso l'immenso, si raggiunge la meta, che da sempre, arricchisce di coraggio una voce che il tempo, pian piano scandisce:

        E se il vento urla, tu chiamami più forte,
        poiché oltre i marosi, giace adagiandosi al sole,
        il mio nome nel tuo.
        Composta mercoledì 24 settembre 2014
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          Scritta da: Oliviero Amandola

          Torino dalla finestra

          Torino dalla finestra,
          è una donna sola,
          che passeggia con in mano
          un ventaglio di fiori;

          Torino dalla finestra
          è un mosaico di strade,
          nascosto negli occhi
          di mille persone;

          Torino dalla finestra,
          ogni mattina, si ricuce
          le ferite da sola dentro la tela
          di un'artista di strada;

          Torino dalla finestra,
          ti ruba i pensieri
          entrando nel cuore
          con il primo raggio di sole;

          Torino dalla finestra,
          è una lettera antica
          adagiata sul davanzale del mondo,
          che vuol essere amata,
          non solo studiata.

          Torino dalla finestra,
          è la sveglia notturna
          che ti priva del sonno,
          per farti ad occhi aperti sognare;

          Torino dalla finestra,
          è un dipinto di stelle
          avvolto nelle lenzuola
          di un cielo d'inchiostro...

          ... è quel gatto randagio,
          che dal cornicione,
          guarda la luna sopra la mole:
          Quando ti fissa negli occhi, talvolta,
          ti lascia senza parole.

          Torino dalla finestra,
          ha il corpo seducente
          di una donna misteriosa che passa...
          Cambiando orbita, resta,
          dal cielo di Superga nascosta.

          ... Torino aperta la finestra,
          ha la dolcezza di una ragazza madre vestita di fiori,
          che ogni giorno, lietamente,
          accompagna i propri figli a scuola.
          Composta nel maggio 1996
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            Scritta da: Oliviero Amandola

            Semplicemente lei

            L'infelicità mia è un debito...
            Mentre lei è così viva, così intensa,
            mi ricorda un bel paesaggio segreto
            il suo corpo, il suo viso,
            è il mistero che da sempre
            ho sognato sin da quand'ero bambino;
            ma la sua voce,
            ahimè che suono,
            così gentile al punto tale da farmi paura,
            a tal punto che dopo un suo bacio,
            non si sappia più neanche parlare:
            ma se vedeste le labbra,
            anche mute, sono un percorso,
            agili e così perfette,
            dove si può curare ogni ferita passata,
            e l'ombra di ogni respiro,
            è piena di tutto ciò, che di più sottile,
            rende ogni persona,
            vittima di una straordinaria bellezza:
            Lei è così,
            diversamente non l'avrei mai amata.
            Composta giovedì 16 ottobre 2014
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              Scritta da: Oliviero Amandola

              La Poesia

              La poesia è uno strumento magistralmente fecondo,
              che né prova vergogna, né sa tacere nel tempo,
              ma sa rendere astratta ogni parola più vera,
              e ad ogni cosa dona una forma sapiente,
              nascondendone il fine,

              e quanto più aguzzi la vista
              credendo d'esser riuscito a mettere a fuoco
              ogni verso nascosto, la poesia ti prende,
              ti sorprende, ti spiazza lasciandoti solo,
              e disarmandoti con un silenzio, poi ti riprende.

              La poesia vera,
              sa rendere genio anche l'animale più vile,
              e come tutte le cose divine,
              con una mano ti dona l'eterno fiore di vita,
              mentre con l'altra, ti consegna in prestito d'uso una frusta:

              A te la scelta di far quella giusta.
              Composta mercoledì 8 ottobre 2014
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