Poesie inserite da Nelson

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Nelson

Il desiderio di un prigioniero

Un cielo plumbeo
mi sporge, sapiente,
quel senso di decadimento
interiore che m'ammalia,
mi storce. Mi rende libero
in un vaso di fango,
fiero, in una discarica di
discordia e malumore.
Giudico, senza potere,
dalla finestra aperta
sul cortile accanto,
nutrendo la mia bile
con altro acido
e frutta secca.
Deglutisco amaro,
mordendo sabbia
e polsi di mummie
ricoperti al cioccolato.
Quale merenda migliore
di quella fatta
con il risentimento
e le parole.
Quale angoscia
mi porterà via
il bicchiere vuoto
e quale colore
abiterà le periferie
della mia prossima tela.
Non ho potere
sotto questo convoglio
di nubi e grigie abitudini.
Non posso nulla
oltre queste sbarre
che m'ingabbiano
e appiattiscono
il desiderio creativo
di seminare zizzania
e orrore tra la razza umana.
Composta mercoledì 27 marzo 2013
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Nelson

    Semplicità

    Semplicità,
    l'occasione
    di volare lontano,
    stando sotto al letto
    per paura del futuro,
    per paura del mostro
    dentro all'armadio.
    Semplice il tuo viso,
    semplice il tuo bacio.
    Semplicemente
    un incantesimo,
    semplificato
    dal tuo profumo
    da bambina,
    da gioiello innocente.
    Semplice quel salto,
    dal divano al sassofono;
    semplice passo
    dallo zucchero allo zenzero.
    Semplicemente sesso,
    semplificato
    dal tua animo da ballerina
    e dalla tua semplicità.
    Composta lunedì 23 luglio 2012
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Nelson

      Segnali dal presente

      Leggiadre note scendono,
      mirano alle mie orecchie,
      al mio olfatto da suonatore,
      al mio occhio vigile,
      da curatore, dottore di vita.
      Ascolto, con cura e pazienza.
      Divengo maestro, bicicletta,
      fornaio e rigattiere.
      Attendo, e mi trasformo in rana,
      luna e supposta; attraverso la musica,
      i campi bagnati dalla pioggia,
      le spiagge inquinate, le metropoli.
      Attraverso il mio viaggio,
      ascolto e divengo, battaglia tra topi,
      amore imperdonabile, soffio di vento.
      Di nuovo attendo, di nuovo divengo;
      di nuovo cambio, muto, attraverso
      una vita dopo l'altra, una canzone stonata;
      un libro aperto gettato nell'oceano,
      tra le fauci degli squali, degli ignoranti,
      delle masse, delle bocche avide di cibo;
      di quei pochi che sapranno ascoltare,
      attendere e divenire,
      attraverso le mie parole,
      cambiare.
      Composta venerdì 3 agosto 2012
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Nelson

        Addio luce

        Addio luce, benvenuto buio.
        Benvenuta era digitale,
        corrente futurista, birra fresca.
        Bene, nel male c'è sempre
        un motivo incalzante
        per disegnare cose nuove,
        ornamentali, vive.
        Niente più che uno sfondo verde,
        nient'altro che una bevuta,
        un sorso di mare tra gli scogli.
        Forse un prato, forse una finestra
        che s'affaccia sulla prossima tela.
        Sull'avvenire primo
        del poeta dottrinale, del muratore,
        del profeta nudo portatore
        di cupi pensieri. M'ammalo
        d'influenza cubista e mi sdraio
        tra cubi e cubilateri, parole vuote,
        libri saccenti. Altro
        non posso aggiungere,
        sennonché miro al muro bianco
        tra quadri equestri e castelli abitati
        da manichini giganti, tarantole
        e giù di li. La noia, signori
        non fa per me.
        Composta mercoledì 27 marzo 2013
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Nelson

          Limoncello

          M'ubriaco
          di dolce follia,
          pregando un bicchiere
          piccolo ma corretto
          dal dolce succo
          del limone autentico.
          Liquore naturale,
          dita ossute, tasti, versi.
          Non c'è magia
          in questo scritto,
          solo agonia, solo rigetto,
          d'un ventre mobile
          che respira a stento.
          Diaframmatico rigore,
          fresco e piacevole.
          Bicchiere dopo bicchiere
          mi tingo di giallo,
          ospitando dilemmi
          a cui mai saprò rispondere.
          Yoda, che ne pensi?
          Composta mercoledì 27 marzo 2013
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Nelson

            Siamo un solo vagone

            Grilli, cicale e folletti.
            Questo mondo infinitesimale,
            giocato su atomi
            e bicchieri di birra,
            comincia a darmi sui nervi.
            Ruoto la giostra e pago,
            un altro biglietto,
            la prossima entrata per l'inferno.
            Seguitemi voi,
            che non avete colpe,
            che credete nell'inganno,
            che volete tutto
            e non potete nulla.
            Io sono ubriaco di volontà,
            di passione, di mancate cure.
            Seguitemi voi,
            che vagate tra le particelle,
            che vi sentite vivi,
            dopo la morte,
            dopo la finzione.
            Siamo reali,
            siamo zollette di zucchero.
            Siamo figli del fango,
            siamo e saremo sempre
            un solo unico vagone
            che precipita nell'infinito
            della disperazione celeste.
            Composta venerdì 17 febbraio 2012
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Nelson

              Sognavo un missile

              Soffiava il vento
              tra i banchi di sabbia,
              correva il mare
              tra i banchi di scuola.
              Il riverbero sul porfido,
              i diverbi con te e i nostri amici.
              Risa e fughe, poi l’estate.
              Ancora insieme
              per giocare e scherzare.
              Tu con i tuoi boccoli,
              io con il mio maglione,
              legato stretto a te
              che avevi freddo,
              che avevi bisogno di me.
              Sognavo un missile
              per andare sulla luna.
              A te bastava ascoltare,
              i miei sogni e le mie paure.
              Abbracciandomi.

              Un brivido,
              un sorriso.
              La pizza fredda,
              il cuore in gola.
              Tu sei ancora li,
              di nuovo, davanti a me.
              Risate e ricordi
              tra vecchi compagni.
              Loro non sanno
              e noi sappiamo troppo.
              Sappiamo
              quanto soffiava il vento,
              sappiamo quanto
              quel maglione teneva caldo.
              Sappiamo anche
              che è passato tanto tempo
              e che le nostre paure
              le abbiamo superate,
              insieme ad altri.
              Ma quello che sappiamo
              soprattutto, è che quel missile
              ormai perso,
              non era solo un sogno.
              Eravamo noi.
              Composta giovedì 7 maggio 2009
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Nelson

                Sono un' illusione

                Cosa volete sapere da me,
                io sono solo un'illusione,
                e come tale
                rappresento tutto e nulla.
                Sono l'immagine riflessa
                del vostro alter-ego,
                un cameo d'irriverenza e follia,
                una goccia di rum
                nel mare profondo,
                dove il buio opprime
                e la coscienza non vede.
                Mi trasformo
                ancor prima di apparire,
                sono un camaleonte, un serpente,
                una foglia che cade,
                una lama nel ventre.
                Sono questo e molto altro,
                sono quello che voi volete
                e quello che non vorreste mai.
                Sono il vostro incubo,
                sono il vostro desiderio,
                recondito, impossibile, irresistibile.
                Sono la benda sul vostro sguardo,
                sono il terzo occhio,
                la spina nel fianco
                e la pulce nell'orecchio.
                Sono la bugia e la verità,
                il bianco e il nero.
                Rappresento l'arte e l'ignoranza,
                la bellezza e l'orrore,
                la paura e la gioia.
                Sono l'inizio dello spettacolo
                e la sua fine, chiudo il sipario
                e apro un'altra porta.
                Voi siete liberi di entrare,
                di seguirmi, di assistere
                e di non credere.
                La magia è fiducia,
                ma io non sono un mago,
                sono solo un'illusione.
                Composta domenica 4 novembre 2012
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Nelson

                  Tollero

                  Tollero
                  la follia, la fame,
                  l'angoscia e l'ipocrisia.
                  Tollero il buio,
                  la morte e l'infanzia
                  rubata.
                  Tollero il vento,
                  il freddo gelido
                  e le città vuote.
                  Tollero i gas tossici,
                  le guerre civili,
                  i prati di cemento.
                  Tollero i fiori
                  sparsi a cerchio
                  sulle tombe.
                  Tollero le messe
                  e le industrie.
                  Tollero il pane raffermo,
                  le vie chiuse.
                  Tollero
                  il grillo parlante,
                  il cane bianco e la neve.
                  Tollero questo inverno
                  interminabile,
                  questa glaciazione sociale,
                  questa crisi finanziaria
                  e morale.
                  Tollero il nucleare,
                  la pace temporanea
                  e la sete di vendetta.
                  Tollero,
                  fin che ci sarà da tollerare.
                  Composta giovedì 14 marzo 2013
                  Vota la poesia: Commenta